Lo stato di salute delle specie - Uccelli da proteggere

Vai ai contenuti principali
Uccelli da proteggere
 
Home | Il progetto | Il metodo | Lo stato di salute delle specie

Lo stato di salute delle specie

In salute, minacciate o con uno stato di salute non valutabile (qualora non siano disponibili i necessari parametri). Questi, in sintesi, i tre aggettivi che, sulla base della metodologia delineata, sono stati abbinati alle diverse specie. A questo proposito, viene in aiuto un altro concetto, quello di “probabilità di estinzione ”. Diversi i casi possibili, da cui discendono differenti metodi di calcolo e di identificazione dell’FRV.

Il primo caso riguarda le popolazioni che hanno mostrato un incremento numerico costante negli ultimi 20-30 anni: utilizzando i parametri medi noti per la specie, è stata calcolata la probabilità di estinzione (P) nei prossimi 100 anni, prendendo a riferimento la stima superiore corrente di popolazione. Qualora P sia risultato uguale o minore dell’1%, questo valore è stato assunto come FRV. In caso contrario, si è calcolata la Minima Popolazione  Vitale  (MVP) come la popolazione che mostra una probabilità di estinzione inferiore o uguale all’1% nei prossimi 100 anni, assumendo questo valore come FRV, se possibile, nel primo come nel secondo caso, variando i parametri all’interno di range di valori noti per la specie.

Riguardo alle specie con stato di conservazione sfavorevole o sconosciuto, è stata calcolata la popolazione che mostra una probabilità di estinzione inferiore o uguale all’1% nei prossimi 100 anni, prendendo a riferimento i valori meno favorevoli dei parametri demografici e riproduttivi noti in letteratura – trascurando le annate eccezionalmente negative – considerando questo valore come FRV.

Infine, sono state prese in considerazione le specie – o meglio, le popolazioni – con altra probabilità di estinzione nel medio-lungo periodo. Essendo poco realistico calcolare una minima popolazione vitale sulla base degli scenari più sfavorevoli – data appunto la condizione già particolarmente critica in cui versano queste specie – si è ritenuto di identificare l’FRV con la minima popolazione vitale (MVP), calcolata sulla base dei parametri medi noti per la specie, rispetto a una probabilità di estinzione nei prossimi 100 anni inferiore o uguale all’1%. Non in tutti i casi questi parametri erano disponibili, il che ha reso necessario condurre simulazioni prendendo a riferimento parametri noti per specie affini.

Diverso infine il caso delle specie abbondanti senza una significativa frammentazione delle popolazioni in unità discrete. Qui, il valore di densità riproduttiva che identifica l’FRV è stato considerato a due differenti scale spaziali : locale (meno di 100 ettari) e di comprensorio (da mille a 10mila ettari). L’utilizzo di queste scale è stato considerato idoneo a valutare lo stato di conservazione di una specie attraverso la sua densità nelle Zone di Protezione Speciale (ZPS), in considerazione dell’estrema variabilità della loro estensione, nel nostro Paese (da pochi ettari a diverse migliaia di ettari) e della loro diversificata idoneità per garantire la sopravvivenza delle specie qui considerate.