CIUFFOLOTTO - Uccelli da proteggere

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Uccelli da proteggere
 
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Specie protette dalla Direttiva UccelliCIUFFOLOTTO

NOME SCIENTIFICO: Phyrrula phyrrula
 

Non si tratta di una specie “territoriale”, né il Ciuffolotto ama dare particolarmente nell’occhio. Il suo richiamo è indirizzato principalmente agli individui di sesso opposto.  Straordinario è il rituale di corteggiamento, durante il quale il maschio corteggia la femmina con delicatezza e grazia, accompagnando il suo zufolare con una piccola danza. Gli individui si spostano solitamente in coppia, soltanto raramente in grandi gruppi. Può abituarsi anche alla presenza dell’uomo ed è noto per la sua capacità di apprendimento: è facile infatti insegnare a questi uccelli delle brevi melodie…

 

Ordine: Passeriformes   Famiglia: Fringillidae

Gli individui adulti sono lunghi dai 15 ai 19 cm e arrivano a pesare 26 grammi. Entrambi i sessi sono caratterizzati da dorso grigio, ventre bianco e un ciuffo nero. La differenza è data dalla colorazione del petto: di colore rossastro nel maschio, mentre la femmina mostra tonalità che vanno dal grigio rossastro al marrone.

Nove le sottospecie note tra Europa – ove è assente solo dalle estreme propaggini meridionali – Asia Minore e Asia centro-settentrionale. In Italia è presente la sottospecie P. p. europea mentre la sottospecie nominale Phyrrula p. phyrrula frequenta la porzione nord-orientale dell’areale. Vi è anche la sottospecie Phyrrula P. germanica che abita tipicamente l’Europa centrale.

Nel nostro Paese, il Ciuffolotto è uniformemente distribuito lungo tutta la catena alpina, mentre sugli Appennini la distribuzione è limitata alle zone montane più interne, dove sono presenti vaste formazioni forestali. Raggiunge il settore settentrionale dell’Appennino calabro. È accertato come nidificante anche sul Gargano. È assente in Sicilia e Sardegna.

La fascia altitudinale maggiormente frequentata dalla specie – che sverna di solito all’interno del proprio areale di nidificazione, fatta eccezione per alcuni erratismi – oscilla tra 800 e 2.000 metri. A quote più basse utilizza localmente anche i cedui di castagno e latifoglie miste e i rimboschimenti artificiali di conifere. I ciuffolotti prediligono ambienti quali parchi, coltivi e le foreste miste e di sempreverdi dei territori montani e collinari. In inverno, pur essendo molto resistente al freddo e all’innevamento, abbandona in parte i boschi d’altitudine per scendere a quote inferiori, anche in pianura.

Il Ciuffolotto si nutre principalmente di semi e boccioli, cosa che provoca talvolta un rapporto difficile con l’uomo, specialmente quando la specie fa visita a giardini privati. Il nido viene costruito perlopiù su abeti o all’interno di siepi, con muschio, radici e rami. È foderato internamente con penne, peli ed erba. La covata conta 4 o 5 uova azzurre con macchie di color rosso violetto e punti neri. La femmina cova due o tre volte l’anno per circa tredici giorni. Entrambi i genitori partecipano alla cura dei pulcini, che mostrano appena nati una livrea color brunastro. Il tempo di cura della prole dura 16-17 giorni, mentre la specie si distingue per le abitudini strettamente monogame: una volta formata, la coppia difficilmente si scioglie, né maschio e femmina si allontanano per molto tempo l’uno dall’altra.

Prospettive

Si tratta di una specie decisamente poco studiata in Italia: da qui la necessità di indagini mirate per approfondire le conoscenze relative a ecologia e biologia riproduttiva. Necessari approfondimenti anche sulla distribuzione, specialmente in ambito appenninico dove i dati del progetto MITO2000 non escludono una tendenza alla rarefazione per cause che, se il declino fosse confermato, potrebbero eventualmente essere legate al riscaldamento globale o anche all’eccessiva frammentazione degli habitat idonei.

Le più alte densità a livello europeo si hanno in corrispondenza di arbusteti densi, dove si possono raggiungere le 20 coppie per kmq, in situazioni semi-coloniali. In ambienti forestali le densità rilevate sono sempre inferiori. In Francia, sono note densità in habitat ottimali sulle Alpi di 5,4-7,2 coppie ogni 10 ettari. In Svizzera, per aree vaste e particolarmente idonee alla specie – foreste di conifere – la densità media rilevata è di 4-6 coppie territoriali per km².

Per quanto riguarda l’Italia, la scarsità di dati disponibili relativi al territorio nazionale non permette di definire un Valore di Riferimento Favorevole (FRV) per il Ciuffolotto. Da rilevare, in linea generale, come il controllo delle attività illegali di cattura e detenzione possa avere un riscontro notevolmente positivo sulla specie.

Dal punto di vista della gestione degli habitat, particolarmente favorevole alla specie risulterebbe inoltre il mantenimento del sottobosco negli ambienti forestali e di siepi e filari in contesti agricoli collinari. Risulterebbero infine di grande beneficio per il Ciuffolotto interventi di creazione di nuove aree boscate che permettano di creare “connessioni ecologiche” tra diverse zone di presenza della specie che attualmente ospitano popolazioni isolate.

Minacce

Le più importanti minacce per la specie sono rappresentate dalla caccia abusiva nei valichi e dall’uccellagione illegale: grazie alla sua capacità di adattarsi alla presenza dell’uomo, è tra le specie più ricercate da detenere in gabbia. Un’altra minaccia può venire dall’eliminazione del sottobosco, che può ridurre la disponibilità di habitat idoneo alla nidificazione.

La scarsità di semi non sembra essere la causa che ha portato a un significativo declino della popolazione nidificante in Gran Bretagna negli anni ’80, che potrebbe essere stato dovuto a un aumento della popolazione di Sparviere – il principale predatore degli adulti – e all’intensificazione delle pratiche agricole. È inoltre una specie molto sensibile alla frammentazione degli habitat forestali, tra i fattori probabilmente all’origine del declino osservato sulla popolazione appenninica.

In termini generali, il successo riproduttivo è generalmente basso, a causa di una forte mortalità giovanile, dovuta a fragilità del nido, sensibilità dei pulcini alle intemperie e dei giovani alla predazione. Nei Paesi Bassi, le perdite di covate sono risultate essere legate soprattutto a predazione e abbandono: l’abbandono è risultato spesso legato a prolungate condizioni meteorologiche sfavorevoli, mentre la predazione ha inciso dal 59% al 75% e fino anche al 90% delle perdite. I principali predatori delle covate risultano essere Ghiandaia, Donnola, piccoli roditori, Cornacchia grigia.

In Italia, tutti i dati riferiti all’area alpina e continentale disegnano un quadro orientato, in linea di massima, alla stabilità. La popolazione lombarda – ad esempio – è stimata in 20.000 coppie, con oscillazioni anche importanti ma trend generale stabile. Anche in Piemonte e Valle d’Aosta non si sono registrate, negli ultimi anni, particolari variazioni di areale, così come in Trentino, Veneto (provincia di Treviso), aree montane della Toscana. In provincia di Parma si è registrato un successo riproduttivo dell’85%, con produttività pari a 3,6 giovani per coppia.

Stato di salute

In gran parte del proprio areale europeo, a partire dalla metà degli anni ’60, le popolazioni della specie sembrano non aver subito trasformazioni particolari sia a livello numerico sia in termini di distribuzione. Piccoli decrementi si sono alternati ad incrementi, sempre tuttavia a livello locale. Lo stato di conservazione del Ciuffolotto viene quindi valutato favorevole, sia nell’Unione europea sia su scala continentale.

In base ai dati disponibili, la popolazione della specie è risultata stabile sia nel periodo 1970-1990 che nel decennio 1990-2000, malgrado in quest’ultimo periodo si siano verificati declini in alcuni Paesi, tra i quali la Francia. Si segnala in particolare un importante declino verificatosi in Gran Bretagna negli anni ’80 a seguito di 30 anni di crescita dovuta alla scarsità del suo predatore principale, lo Sparviere (Accipiter nisus ), ma anche a una prolungata fase di espansione della tipologia di habitat utilizzati per la nidificazione.

La popolazione nidificante nell’Ue è ad oggi stimata in 2.100.000-4.400.000 coppie, pari al 29-31% della popolazione europea complessiva e a una frazione compresa tra il 5% ed il 24% della popolazione globale della specie. La popolazione italiana è stimata in 30.000-60.000 coppie. La popolazione nidificante italiana rappresenta non più dell’1% della popolazione dell’Unione europea e una percentuale non significativa della popolazione nidificante continentale complessiva.

Ben diffuso sulle Alpi, il Ciuffolotto mostra una distribuzione più frammentata sugli Appennini, ove frequenta quasi esclusivamente le aree montane. Dai dati del progetto MITO2000, proprio la popolazione appenninica sembrerebbe in contrazione, ma si tratta di risultati da confermare in seguito a indagini più approfondite.

La distribuzione degli inanellamenti conferma ampiamente il legame di questa specie con le quote medie e alte. Elevato il numero di soggetti marcati nella fascia prealpina e alpina, soprattutto in Trentino, Veneto e Lombardia. Nella fascia dell’Appennino centrale numeri relativamente maggiori di catture riguardano l’Abruzzo. La massima parte degli inanellamenti si riferisce alla stagione autunnale, ma alti valori dell’indice di abbondanza si osservano anche in corrispondenza con la stagione riproduttiva. L’Europa centro-orientale rappresenta l’area di inanellamento della massima parte dei soggetti segnalati in Italia, con la Germania quale Paese maggiormente rappresentato.

Il Ciuffolotto non è stato considerato nella Lista Rossa Nazionale ed è specie non cacciabile in Italia ai sensi della legislazione venatoria (157/92).

Semaforo

Nel complesso, consistenza assoluta delle popolazioni, trend negli ultimi anni e habitat idoneo alla nidificazione appaiono stabili. La popolazione è soggetta a fluttuazioni anche evidenti ma generalmente a livello locale e senza effetti significativi sul trend di medio-lungo periodo.

Fattore Stato Stato di conservazione
Range* Probabilmente stabile Favorevole
Popolazione Poco conosciuta Inadeguato
Habitat della specie Verosimilmente sconosciuto Sconosciuto
Complessivo   Inadeguato

*Variazione della popolazione negli anni

Bioregione alpina
Situazione nel complesso verosimilmente favorevole, con la popolazione ben distribuita su tutto l’arco alpino.  

Fattore Stato Stato di conservazione
Range* Probabilmente stabile Favorevole
Popolazione Probabilmente stabile, soggetta a forti fluttuazioni Favorevole
Habitat della specie Verosimilmente stabile Favorevole
Complessivo   Favorevole

*Variazione della popolazione negli anni 

Bioregione mediterranea
Lo stato si salute attuale delle popolazioni può considerarsi favorevole, anche se mancano informazioni essenziali sulla distribuzione in base alle quali si potrebbe spiegare il probabile decremento della popolazione appenninica messo in evidenza dal progetto MITO2000 .

Fattore Stato Stato di conservazione
Range* Stabile, in leggera espansione in Sicilia Favorevole
Popolazione Sconosciuta Sconosciuto
Habitat della specie Apparentemente stabile Favorevole
Complessivo   Favorevole

*Variazione della popolazione negli anni

Canto

Il canto del Ciuffolotto è un delicato “djü”, tipicamente emesso durante la fase del corteggiamento. Le coppie, generalmente stabili, comunicano tramite un singolare “bit-bit” che si fa più frequente ed intenso durante la fase di cova e cura dei pulcini.