FISCHIONE - Uccelli da proteggere

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Specie protette dalla Direttiva UccelliFISCHIONE

NOME SCIENTIFICO: Anas penelope
 
Semaforo N.C.

Becco corto blu lavagna con un pizzico di nero sulla punta, coda arrotondata, zampe brune e grigiastre. È il variopinto Fischione. Particolarmente diffuso e stretto parente del Fischione del Nordamerica, il Fischione è un animale gregario: come molti uccelli migratori, vola con i compagni della propria specie assumendo la tipica formazione a “V”. Deve il suo nome al caratteristico verso rumoroso e “fischiato” che emette il maschio. La specie è monogama: quando due esemplari si scelgono, è per tutta la vita…

 

Ordine: Anseriformes Famiglia: Anatidae

Grande migratore, sceglie anche l’Italia come luogo di svernamento. Coste europee nord-occidentali e inglesi, coste del Mar Baltico settentrionale e coste orientali del Mar Nero e del Mar Caspio, zone orientali degli Urali della Russia continentale sono le principali aree di origine dei fischioni segnalati in Italia. Arrivano invece soprattutto dalla Spagna gli esemplari diretti nella zona mediterranea.

Laghi, estuari, lagune e baie sono i luoghi prediletti da questo Anatide in inverno. Nel periodo della riproduzione predilige invece paludi, prati e fiumi: come le altre specie di anatre di superficie costruisce il nido vicino a corsi d’acqua e in luoghi riparati. La femmina nidifica una sola volta all’anno e costruisce il nido a terra per poi deporvi fino a 8 uova, che vengono covate per circa 25 giorni. Una volta nati, i pulcini vengono accuditi per circa sei settimane.

Specie molto colorata nel piumaggio, presenta differenze marcate tra i sessi. Il maschio, in abito nuziale, presenta regione caudale bianca e nera, petto bruno-rosato, fianchi e dorso grigi, ventre e parte anteriore delle ali bianchi, specchio alare verde e nero. Il piumaggio della femmina vira invece verso tonalità più calde: bruno-rossiccio è il colore predominante.

Estremamente simile al Fischione americano, se ne distingue per i colori: il Fischione presenta infatti testa, fianchi e petto di colore rosso. La specie è prevalentemente “vegetariana” e si ciba soprattutto di piante acquatiche, ma non disdegna alimenti proteici quali vermi, insetti e crostacei.

Prospettive

Quasi esclusivamente svernante, non è possibile formulare per il Fischione un Valore di Riferimento Favorevole (FRV). Non si evidenziano tuttavia, al momento, problematiche tali da pregiudicare la persistenza della specie nel medio-lungo periodo.

Specie ben monitorata, il Fischione potrebbe comunque beneficiare di interventi volti a limitare il disturbo causato dall’uomo. Questo, in particolare, nei principali siti di svernamento, dalle lagune alle pianure allagate fino alle paludi costiere dove la specie si aggira tra la vegetazione affiorante alla ricerca di cibo.

A partire dall’inverno 2003-2004, la presenza del Fischione in territorio italiano è notevolmente aumentata, grazie al divieto di caccia esteso alle piane di marea della Riserva naturale della foce dell’Isonzo. Ciononostante, i dati disponibili sulle popolazioni svernanti lasciano intendere come la pratica venatoria abbia probabilmente un impatto eccessivo sulla specie.

Limitare l’attività venatoria al periodo compreso tra il 13 ottobre e il 31 dicembre sarebbe fondamentale per garantire la persistenza del Fischione. Più in generale, un’attenta tutela dei principali siti di svernamento è fondamentale per la specie, data la concentrazione delle popolazioni in un limitato numero di aree umide con ben precise caratteristiche ecologiche.

Minacce

Classificata come specie “sicura”, il Fischione non mostra particolari problematiche di conservazione, in Italia come nel resto del continente europeo. Nonostante ciò, non mancano i fattori di rischio, molti dei quali di origine antropica.

Tra le principali cause di mortalità naturale della specie figura l’influenza aviaria. Mentre è la persecuzione diretta – essendo la specie tuttora cacciabile – a rappresentare il principale pericolo di origine antropica. Peraltro, dovrebbero essere approfonditi anche gli effetti indiretti della pratica venatoria: non sono rari, infatti, episodi di ingerimento dei pallini da caccia, che provocano avvelenamento da piombo (saturnismo) spesso mortale per la specie.

Anche attività apparentemente innocue contribuiscono ad alterare i siti idonei e a mettere a repentaglio l’equilibrio ecologico della specie. Tra queste, figurano attività ricreative in acqua dolce, che rappresentano importanti fattori di disturbo per le popolazioni.

Altri fattori di rischio sono dovuti all’inquinamento delle zone umide costiere. Inquinamento dovuto soprattutto a residui di tallio e petrolio e all’attività di estrazione della torba.

Stato di salute

Il Fischione, largamente diffuso in tutta Europa, gode di uno stato di conservazione favorevole: è la seconda specie più abbondante tra le anatre. Nel territorio dell’Unione europea sono attualmente stimate dalle 70 alle 120mila coppie, in leggero incremento tra il 1970 e il 1990.

Non inserito nella Lista Rossa nazionale, è una specie cacciabile in Italia ai sensi della legislazione venatoria (157/92). Pur essendo la sua distribuzione piuttosto irregolare, l’Italia ha un ruolo di primo piano nella conservazione di questo Anseriforme. Il Fischione trascorre infatti nel nostro Paese la maggior parte dell’inverno, concentrandosi in poche e ben delimitate zone. Molto raro è invece come nidificante.

In Italia la presenza del Fischione è in aumento dagli anni ’90. Il Lago Trasimeno è l’unico luogo non costiero in cui grandi numeri di fischioni sono regolarmente ospitati. Il sito di presenza principale è invece rappresentato dal Delta del Po, e in particolare Cà Pisani, Valle Ripiego e Valle Morano, dove si registra un’elevata concentrazione di individui maschi.

Le femmine adulte sono presenti in percentuale simile nel Delta del Po e nella provincia di Grosseto. Per contro, gli esemplari giovani sono più numerosi nella provincia di Grosseto e in Sicilia. Particolarmente curioso l’episodio accaduto nell’inverno 2002, quando ben 47.202 fischioni hanno generato curiosi spostamenti dalle valli al mare, per poi fare ritorno sulla terraferma nel tardo pomeriggio.

Il Friuli-Venezia Giulia ha visto un notevole incremento della specie: oltre 10mila individui sono stati censiti per 5 inverni su 9, negli anni ’90. Nel 1995 e 1997 la specie ha beneficiato della riduzione delle aree di caccia e della limitazione del numero consentito per la caccia in mare. Favorevole alla specie è l’area costiera della laguna, grazie alla presenza di praterie di “grise” (Zoostera nolti ), di cui è ghiotta la colorata anatra. Tra 1997 e 2004 il territorio friulano ha confermato la tendenza all’incremento della popolazione svernante: è in territorio friulano, infatti, che si registra il 23,8% dell’intera popolazione nazionale stimata, con la Laguna di Grado e Marano che riveste il ruolo di sito di importanza nazionale.

Canto

Il Fischione è tanto variopinto quanto chiassoso. Entrambi rumorosi, maschi e femmine di questa specie si differenziano per il tipo di sonorità emessa: il maschio emette un fischio nitido, particolarità che va a caratterizzare l’intera specie. Altra specificità sonora caratterizza la femmina, che si esprime attraverso un suono molto somigliante a un basso ringhio.