PIOVANELLO PANCIANERA - Uccelli da proteggere

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Specie protette dalla Direttiva UccelliPIOVANELLO PANCIANERA

NOME SCIENTIFICO: Calidris alpina
 
Semaforo N.C.

Pensando al Piovanello pancianera si è portati a credere che la sua principale caratteristica distintiva sia proprio l’addome nero. Così, paradossalmente, non è: questo piumaggio è presente in questo piccolo scolopacide solo in primavera avanzata e durante l’estate. I principali caratteri distintivi del Piovanello pancianera sono invece il becco slanciato e leggermente curvo, le zampe snelle e scure, la sottile barra alare bianca ed il groppone scuro con i lati bianchi. Nidifica nella tundra costiera: durante il passo è comune lungo le coste o negli stagni, riunito talvolta in gruppi numerosi.

 

Ordine: Charadriiformes Famiglia: Scolopacidae

Il Piovanello pancianera è della taglia di uno Storno, con una lunghezza compresa tra i 16 e i 20 centimetri e un’apertura alare di 35 - 40 centimetri. In livrea nuziale ha il dorso castano scuro, chiazzato di bruno nero e una vistosa macchia ventrale nera. Il piumaggio invernale è grigio scuro. Zampe e becco sono neri. Maschi e femmine non presentano differenze significative a livello del piumaggio. Nei giovani sono evidenti numerose striature biancastre longitudinali sul dorso color ruggine.

Il Piovanello pancianera ha un volo rapido con battiti regolari ed è considerata una specie spiccatamente gregaria; gli stormi compiono spesso evoluzioni in volo coordinato. Sul terreno cammina con le spalle alte e la testa abbassata. Molto spesso lo si scorge riposare in riva al mare sulla battigia sabbiosa posato su di una gamba e con il becco affondato sul petto. In migrazione lo si avvista in grandi stormi spesso con specie affini.

Il Piovanello pancianera si nutre di insetti, molluschi, aracnidi, poche sostanze vegetali. In riva al mare si nutre dietro la linea di marea correndo dietro le onde ed a volte anche nuotando. Durante la migrazione frequenta coste sabbiose o fangose, estuari, lagune, rive di laghi, stagni e rive di fiumi, pianure inondate. In Italia è specie di passo ed invernale da settembre ad aprile, scarsa come estiva e non è nidificante. Oltre il 70% della popolazione svernante nel nostro Paese risulta concentrato in aree lagunari dell’alto Adriatico.

In Italia da occasionali e irregolari catture registrate fino alla fine degli anni '80 si è passati a centinaia di soggetti inanellati. Gli inanellamenti sono concentrati in corrispondenza della migrazione primaverile e autunnale, anche se le catture si protraggono per l'intero corso dell'inverno, periodo in cui è massima la presenza numerica della specie, come ben suggerito dall'alto valore dell'indice di abbondanza in febbraio. Un’alta percentuale di ricatture si colloca tra i 1.000-2.000 chilometri. La vastità dell’area geografica di origine degli uccelli esteri in Italia porta comunque ad un’ampia variabilità nelle distanze coperte, da poche centinaia e fino ad oltre 3.000 chilometri.

Prevalgono rotte con orientamento NE-SW, seguite da uccelli provenienti soprattutto da altre zone di sosta situate nell’area Baltica o nel Mar Nero. Piovanelli pancianera inanellati lungo la costa tedesca si dirigono invece verso sud, fino a raggiungere anche la Sicilia meridionale. Spostamenti molto più occidentali caratterizzano invece i soggetti che provengono dall’Europa centro-orientale e dal Mar Nero. Ancor più ampia è l’area di origine degli uccelli segnalati nel corso dell’inverno. La massima parte degli inanellamenti effettuati in Europa centro-orientale si riferiscono alla migrazione autunnale, mentre a latitudini più settentrionali sono collegati marcaggi che ricadono anche in fasi primaverili avanzate.

Anche i soggetti marcati in Italia si distribuiscono in un’area geografica che coincide ampiamente con quella di origine degli uccelli ricatturati in Italia. Tra i Paesi interessati si aggiunge la Grecia. Le aree di massima concentrazione delle ricatture di soggetti italiani sono il Mar Nero, la Camargue e la baia di Danzica in Polonia. Sono inoltre rappresentate varie località distribuite lungo le coste dell’Europa centrooccidentale e del Baltico. Gran parte delle ricatture si riferisce a spostamenti compresi tra 1.000-1.500 chilometri; le distanze massime percorse da uccelli inanellati in Italia superano i 2.000 chilometri.

Prospettive

La qualità delle informazioni sulle popolazioni svernanti è da ritenersi buona, grazie al censimento standardizzato degli uccelli acquatici svernanti sul territorio nazionale, coordinato dall’ISPRA.
Si tratta di una specie che presenta uno stato di conservazione non favorevole a livello europeo come svernante. Risulta quindi importante conservare i principali siti di sosta e svernamento. Conservare i siti di sosta e svernamento in particolare quelli costieri, preservandoli da eccessivo disturbo antropico.

Minacce

La specie appare minacciata dalla trasformazione degli ambienti di sosta e alimentazione, dalla variazione di siti di livello delle acque nei siti di svernamento e dal disturbo venatorio nelle aree di svernamento, dalla molluschicoltura e dal saturnismo. Altre potenziali minacce per la specie, sono rappresentate da cambiamenti climatici globali.

Stato di salute

La specie è considerata attualmente “impoverita” in Unione Europea, con un moderato declino. Non è stato redatto un Piano d’Azione Internazionale o Nazionale sulla specie. Il piovanello pancianera non è incluso nell’Allegato I e nell’Allegato II/2 della Direttiva Uccelli (Direttiva 79/409/CEE). La popolazione dell’Unione Europea è stata stimata in 300.000-570.000 coppie (concentrate soprattutto in Islanda), mentre quella svernante risulta >1.300.0000 individui. L’Italia non ospita popolazioni nidificanti della specie; il numero di individui svernanti è particolarmente significativo, poiché mediamente rappresenta circa l’1,5% nei paesi dell’Unione Europea.

Canto

Voce: un debole e frequente "trui" che nel canto nuziale si tramuta in una serie di ronzanti "tru tru tru".