PISPOLA - Uccelli da proteggere

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Uccelli da proteggere
 
Specie protette dalla Direttiva UccelliSpecie protette dalla Direttiva Uccelli
Specie particolarmente protette dalla Direttiva UccelliSpecie particolarmente protette dalla Direttiva Uccelli
 

Specie protette dalla Direttiva UccelliPISPOLA

NOME SCIENTIFICO: Anthus pratensis
 
Semaforo N.C.

Normalmente discrete e silenziose, le coppie di Pispola si fanno notare nella stagione dell’accoppiamento. È il maschio il più esuberante, con la sua movimentata danza di corteggiamento: per attirare la compagna, infatti, si alza in volo in verticale e poi, con ali aperte e coda spianata, si lascia cadere al suolo, come fosse sospeso a un paracadute, emettendo un festoso trillo. Una volta conquistata la femmina, però, accantona ogni esibizionismo e si dedica alla famiglia, aiutando la compagna a costruire il nido e ad allevare i pulcini…

 

Ordine: Passeriformes

Famiglia: Motacillidae

La Pispola è un Passeriforme di piccole dimensioni, che ama gli spazi aperti di brughiere, praterie, lande e colline. Provvista di ali corte e di una coda sbarazzina, nel momento in cui spicca il volo emette il suo caratteristico verso. La sua dieta primaverile-estiva è variegata e proteica: si nutre di mosche e zanzare, ragni e vermi, a volte persino lumache; solo raramente cede a qualche seme.

Sul terreno si mimetizza molto facilmente, grazie al piumaggio marrone nella parte superiore e beige in quella inferiore, con una tonalità complessiva che tende al verde oliva. Presenta anche numerose striature nere su gran parte del corpo, concentrate su petto e fianchi. Le zampe sono di colore rosa pallido e il becco è sottile. Nei luoghi in cui trascorrono l’inverno le pispole si raggruppano in piccoli stormi, anche se non è raro vederne qualcuna appollaiata, solitaria, sui fili della luce.

Il nido viene costruito a terra, nascosto tra i fili d’erba. La femmina depone dalle due alle cinque uova che cova per circa due settimane, compito che condivide con il maschio. Anche se ama le aree aperte con vegetazione bassa, la Pispola per prudenza evita zone che presentano ampie superfici di suolo scoperto, terreni nudi, ma anche vegetazione erbacea troppo alta o folta. Nella zona più a sud del proprio areale – la Svizzera, in Italia si riproduce solo occasionalmente – frequenta soprattutto torbiere e prati montani, specialmente umidi.

In realtà, la popolazione nidificante sul territorio italiano è estremamente rara ed è limitata a segnalazioni sporadiche provenienti soprattutto dall’arco alpino centrale. In passato non sono mancate segnalazioni riportate sugli Appennini abruzzesi, ma oggi si sospetta che siano frutto di confusione tra la Pispola e alcune specie molto simili quali lo Spioncello e il Calandro.

Prospettive

Ancora poco studiata in Italia a causa della rarità come nidificante, la Pispola necessita di ulteriori approfondimenti. Nonostante siano stati rilevati dati abbastanza numerosi relativi alla densità, la loro scarsa elaborazione non consente la definizione di un Valore di Riferimento Favorevole (FRV). In ogni caso, risulta evidente come i pochi siti di riproduzione sul territorio nazionale rendano la popolazione nidificante vulnerabile a variazioni locali dell’habitat e ad altri fattori impattanti anche su piccola scala.

Le probabilità di mantenimento della Pispola in Italia dipenderanno da una molteplicità di fattori non solo di tipo territoriale. Vista la sua presenza soprattutto come svernante e migratrice, un impatto rilevante potranno avere anche i cambiamenti climatici, soprattutto per quanto riguarda i quartieri di svernamento più settentrionali.

Se non verrà assicurata la presenza di ambienti aperti adeguati, possibilmente con vegetazione marginale, le possibilità di porre un freno al declino della specie si ridurranno ulteriormente. D’altra parte la Pispola non è eccessivamente rigida nella selezione del luogo di nidificazione e può occupare praterie di diverso tipo, inclusi prati stabili, prati umidi, ambienti steppici e brughiere, sia in aree pianeggianti che a debole pendenza.

Una flessibilità che mette in atto anche in inverno. Ma tale caratteristica non deve far diminuire l’attenzione sui pericoli che minacciano la specie. La tutela di questi ambienti resta dunque una priorità e non solo per garantire la nidificazione: attualmente si stima che molte decine o qualche centinaia di migliaia di individui vengano a trascorrere l’inverno in Italia, ma nel complesso la popolazione è numericamente instabile, specie quella svernante.

Minacce

Vista la scarsità di dati sulla presenza della specie, mancano indicazioni precise sui fattori che minacciano la sua sopravvivenza. Si conoscono però le sue abitudini riproduttive e le esigenze ecologiche, informazioni che possono risultare utili per rispondere alla necessità di prevenire alterazioni o disturbi dei siti produttivi esistenti.

L’obiettivo è puntato dunque sugli ambienti aperti, praterie, torbiere, pascoli: occorre tutelarli per garantire il loro utilizzo per la fase di svernamento e sosta. Un discorso che vale soprattutto per i prati di pianura, habitat ideale per la Pispola, che però appare sempre più a rischio a causa del progressivo ampliamento dei centri  abitati e da una cementificazione selvaggia che, accanto a un incontrollato consumo del suolo, porta con sé la sparizione di piccole e grandi aree agricole.

Particolare attenzione necessitano poi gli ambienti steppici così come quelli umidi, in Italia minacciati dall’agricoltura intensiva, ma anche da piantumazioni del bosco ad opera dell’uomo, e ancora dall’edificazione di case, aree industriali e artigianali e costruzione di infrastutture, che hanno progressivamente compromesso la maggior parte di questi ambienti.

Una preoccupazione forte è costituita dalla persecuzione diretta, nonostante nel Paese la caccia alla specie sia proibita. Se pure modesto, il campione di pispole studiato mostra un’elevatissima percentuale di mortalità degli individui entro il primo anno di vita. Considerando che in natura può sopravvivere anche 7 o 8 anni, questo dato lascia supporre l’esistenza di una forte correlazione tra le attività umane – bracconaggio in primis – e le possibilità di sopravvivenza della specie.

Stato di salute

Nei territori dell’Unione Europea, la Pispola è oggi classificata come specie in declino. In precedenza stabile, la popolazione della specie ha mostrato, negli ultimi decenni, rilevanti segni di difficoltà. La stabilità che ha caratterizzato il ventennio 1970-1990, ha infatti lasciato spazio a un moderato declino nel periodo 1990-2000, proseguito con ogni probabilità fino ad oggi. A livello continentale, la Pispola gode invece di uno status di conservazione favorevole.

Le coppie presenti nell’Unione Europea sono attualmente stimate tra 4,3 e 7 milioni. A nidificare nei territori degli Stati membri è quindi una fetta rilevante della popolazione complessiva di pispole. Si tratta del 44-61% della popolazione continentale – stimata in 7-16 milioni di coppie, in leggero declino – e di una frazione compresa tra il 25 e il 49% di quella globale.

Prendendo in considerazione le principali rotte migratorie attraverso l’Europa – verso le zone di svernamento nel Nord dell’Africa a lungo il bacino del Mar Mediterraneo – l’Italia occupa una posizione importante nel corso delle migrazioni della specie. Vi si fermano in genere stormi provenienti dall’area baltica e scandinava, ma anche dall’Europa centro-orientale e dalle regioni costiere dell’Europa nord-occidentale. Non è raro che si fermino in Italia pispole provenienti dalle latitudini più settentrionali della Norvegia come le coste del Mare di Barents.

Ottenere dati numerici sulla popolazione italiana è dunque complicato, vista la sua presenza in larga parte “di passaggio”. Il nostro Paese, infatti, non ha un peso significativo per quanto riguarda la nidificazione della specie. Al contrario, il contingente svernante è probabilmente abbondante, ma non è sufficientemente conosciuto. Tranne qualche caso incerto in Alto Adige, le pispole sono state quasi sicuramente assenti sulle Alpi italiane nel corso degli anni Ottanta. La specie è tutelata dalla legislazione venatoria italiana, che ne proibisce la caccia. 

Canto

Il verso della Pispola è un cinguettio dolce e pacato. Dapprima lento e poi accelerato verso la conclusione, è un canto che può essere confuso con quello del Pispolone ma da cui si differenzia per il tono più lieve. Tutt’altra sonorità è quella del maschio in amore, il cui trillo giubilante è un efficace richiamo per la sua futura compagna.