TORTORA DAL COLLARE - Uccelli da proteggere

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Specie particolarmente protette dalla Direttiva UccelliSpecie particolarmente protette dalla Direttiva Uccelli
 

Specie protette dalla Direttiva UccelliTORTORA DAL COLLARE

NOME SCIENTIFICO: Streptopelia decaocto
 

Originaria dell’Asia meridionale, si è adattata progressivamente a vivere a fianco dell’uomo nelle nostre città. P astura al suolo e si abbevera negli abbeveratoi degli animali da cortile e nelle fontanelle dei giardini. Il suo volo è agile, accompagnato da improvvise scivolate e rapidi battiti d'ala.  La Tortora dal collare è un tipico ospite dei centri abitati; l'abbondanza di siti riproduttivi e di alimenti resa disponibile dalle attività umane, consentono a questo uccello di proliferare al punto da causare problemi di convivenza... per l’uomo.

 

Ordine: Columbiformes

Famiglia: Columbidae

 

Lunga dai 30 ai 32 centimetri, la Tortora dal collare ha un grigio-rosso o caffellatte, leggermente più scuro sul dorso. Le ali hanno apice bruno scuro e in volo la coda appare bianca a base nera. Sul collo spicca uno stretto collarino nero. La femmina è leggermente più piccola del maschio. In Italia è localizzata principalmente in parchi urbani e suburbani ricchi d’alberature a pino. Preferisce senz’altro le aree di pianura e quelle rivierasche. Nella tarda estate sciama spesso verso le campagne.

I semi sono la sua dieta di base, ma poi si nutre anche di frutta, erbe, insetti e altri piccoli invertebrati. Il periodo di riproduzione sarebbe tra marzo e settembre, ma può deporre tutto l'anno. Costruisce un rozzo nido di rami su alberi, ma a volte anche su manufatti (piloni metallici, impalcature, tettoie ecc.). Vi depone 1-2 uova che cova 14-16 giorni. I giovani si involano a 17-22 giorni dalla schiusa.

L’Italia ha visto un’espansione molto rapida della specie verso Sud negli ultimi decenni, a fronte di casi di immissione quali quelli relativi a Sardegna e ad alcune aree della Sicilia. Un transito di numeri modesti di tortore dal collare viene registrato con frequenza crescente nel corso delle fasi di transito primaverile di Tortora comune attraverso il Mediterraneo (es. Isola di Ventotene).

Prospettive

Specie relativamente ben studiata in diverse regioni italiane, sia a livello ecologico, che di biologia riproduttiva e di comportamento.

Oltre ai valori di densità relativi all’Italia, si segnalano per la Svizzera valori medi di 2-4 territori/chilometro quadrato in aree idonee, ma può raggiungere densità decisamente più elevate (max 61 coppie/chilometro quadrato). L’FRV risulta di difficile valutazione trattandosi di specie in forte espansione, che può presentare densità assai elevate a livello locale. A livello indicativo, in ambienti idonei si propone un FRV di 20 coppie per 10 ettari a scala locale e di 50 coppie per chilometro quadrato a scala di comprensorio.

Data la sua diffusione ed abbondanza, non si ritiene siano necessari interventi per la sua conservazione. Dato lo scarso successo riproduttivo e la bassa vita media, si segnala d’altro canto come possa risultare opportuno avviare un programma per il monitoraggio della specie, al fine di raccogliere informazioni sufficienti a percepire eventuali cali di produttività, in tempo utile per trarne indicazioni soprattutto in ottica di gestione venatoria.

Minacce

Tra le principali minacce per la Tortora dal collare si segnalano la predazione su uova e pulli da parte di predatori naturali, cani e gatti; il controllo della popolazione per motivi igienico-sanitari; parassitosi polmonari; uccisioni illegali e disturbo venatorio. Per il successo riproduttivo si registrano tassi d'involo medi variabili tra 76-93% nelle regioni centro-settentrionali. In Germania, su 588 nidi, successo riproduttivo del 48.6%: la maggior parte delle perdite di uova era dovuta a predazione, soprattutto da parte di Gazza.

Stato di salute

Il suo status di conservazione viene valutato favorevole a livello europeo e nell’UE. La popolazione nidificante in Europa è rimasta stabile nel periodo 1970-1990 (ma in leggero declino nei Paesi dell’UE) ed è leggermente aumentata nel decennio 1990-2000, malgrado nel medesimo periodo sia stata soggetta a declino in alcuni Paesi, soprattutto al limite settentrionale del suo areale. La popolazione nidificante dell’UE è stimata in 2.100.000 – 4.600.000 coppie. La popolazione italiana è attualmente stimata in 400.000 – 600.000 coppie. In incremento, con esempi di stabilità e di decremento a livello locale. La tortora dal collare non è stata inserita nella Lista Rossa Nazionale. Specie non cacciabile in Italia ai sensi della legislazione venatoria (Art. 18, 157/92).

In Italia è sedentaria e nidificante sulla penisola, in Sicilia, Sardegna e varie isole minori, con primo caso accertato in Friuli – Venezia Giulia nel 1947 a Latisana. Nel corso degli anni ’50 ha colonizzato gran parte dell’Italia settentrionale, e a seguire le regioni centrali, meridionali, le grandi isole e le isole minori. La specie mostra una espansione ancora in atto nelle regioni centro-meridionali e insulari. Nelle aree a colonizzazione recente le densità massime vengono raggiunte dopo alcuni anni, e più tardi le popolazioni tendono a stabilizzarsi su valori inferiori ai massimi soprattutto nelle grosse città, e vanno soggette a periodiche fluttuazioni.

Semaforo

La popolazione nidificante in Italia è stata oggetto di un forte fenomeno di espansione e di incremento numerico nel corso del XX secolo. Tale incremento è proseguito negli anni 2000. Nel complesso sia il trend demografico che il range e la disponibilità di habitat idonei a livello nazionale possono ritenersi favorevoli.

 

Fattore Stato di salute Stato di conservazione
Range in espansione favorevole
Popolazione in espansione favorevole
Habitat della specie In espansione (ambienti urbani e periurbani) favorevole
Complessivo   favorevole

*Variazione della popolazione negli anni

Canto

Il canto è un profondo "cuu cuu cuk" trisillabico, con maggiore enfasi sulla seconda nota. In volo emette invece un particolare suono nasale.