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Gli effetti sugli uccelli

Specie caratteristiche degli ambienti aperti alpini sono il Biancone (Circaetus gallicus ), l’Aquila reale (Aquila chrysaetos ), il Gipeto (Gipaetus barbatus ), la Pernice bianca (Lagopus muta ), la Coturnice (Alectoris graeca), il Gallo forcello (Tetrao tetrix ), il Gufo reale (Bubo bubo ), il Gracchio corallino (Pyrrhocorax pyrrhocorax ), la Tottavilla (Lullula arborea ), il Codirossone (Monticola saxatilis ), il Fringuello alpino (Montifringilla nivalis ), il Venturone (Serinus citrinella ), il Re di quaglie (Crex crex ).

Diversi sono gli effetti, sulle specie più sensibili, delle alterazioni antropiche subite da questo ambiente. In alcuni casi, in poco tempo si è assistito al progressivo decremento numerico delle popolazioni e all’estinzione delle specie in molte località: è questo, ad esempio, il caso della Coturnice. Purtroppo, essendo questi fattori di alterazione e disturbo in continua crescita, non è difficile ipotizzare, nel medio termine, anche una diminuzione delle popolazioni di specie attualmente in ripresa, come l’Aquila reale o il Biancone.

In generale, l’aumento del disturbo antropico rappresenta di per sé causa di una diminuzione di produttività media delle nidiate, mentre in alcuni casi può verificarsi il totale abbandono dei siti, specialmente se il disturbo diviene causa di mortalità diretta, come nel caso di sfalcio meccanizzato dei prati di media montagna. Questo è per esempio l’habitat tipico del Re di Quaglie, la cui sopravvivenza appare oggi legata alla conservazione delle modalità tradizionali di gestione del suo habitat, con particolare riguardo alle modalità di sfalcio della vegetazione erbacea.

Ultimo, ma non per importanza, il bracconaggio. Nonostante le tutele offerte dalla legislazione e un impegno costante da parte delle forze dell’ordine, l’esistenza di una fitta rete viaria praticamente in ogni porzione delle Alpi, oltre a rappresentare di per sé un problema per il passaggio di fuoristrada e altri mezzi meccanici nei pressi delle aree di nidificazione, rende molto più facile, per i bracconieri, presidiare aree un tempo raggiungibili solo dopo ore e ore di cammino.