Gli effetti sugli uccelli - Uccelli da proteggere

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Gli effetti sugli uccelli

Specie caratteristiche degli ambienti aperti delle montagne mediterranee sono l’Aquila reale (Aquila  chrysaetos ), il Grifone (Gyps fulvus ), il Falco pellegrino (Falco peregrinus ), la Coturnice (Alectoris  graeca ), la Quaglia (Coturnix coturnix ), l’Allodola (Alauda arvensis ), la Tottavilla (Lullula arborea ), il Calandro (Anthus campestris ), il Codirossone (Monticola saxatilis ), il Sordone (Prunella collaris ),  il Picchio muraiolo (Tichodroma muraria ), l’Averla piccola (Lanius collurio ), il Gracchio alpino (Pyrrhocorax graculus ), il Gracchio corallino (Pyrrhocorax pyrrhocorax ), lo Zigolo muciatto (Emberiza cia ), l’Ortolano (Emberiza hortulana ).

Ambienti rupestri e vaste praterie scarsamente frequentate dall’uomo. Formazioni di questo tipo, per esempio, sono essenziali per molte specie di rapaci, dall’Aquila reale al Grifone, dal Falco pellegrino al Gufo reale. Specie d’alta quota che spesso soffrono per l’eccessivo sfruttamento turistico tipico di alcune zone dell’Italia centrale, in particolare durante il periodo riproduttivo.

Poi ci sono quelle specie più strettamente dipendenti dai coltivi o dai pascoli d’alta quota, come la Quaglia, la Tottavilla, l’Averla piccola. Tutte specie che per secoli, appunto, hanno vissuto in stretta sinergia con le attività umane, anche se era proprio l’uomo a rendersi responsabile, soprattutto in passato, di una continua attività di persecuzione diretta a fini di prelievo venatorio. Con il risultato che oggi, a episodi non infrequenti di bracconaggio, si aggiunge una scarsissima disponibilità di questo tipo di habitat, con la maggior parte dei pascoli degradati o abbandonati, e le aree un tempo coltivate minacciate dal recupero del bosco.

Diverse infine sono le specie che necessitano di ambienti misti, dove a pascoli – anche a media densità di bestiame – si alternino coltivi, aree rocciose affioranti, radure, zone boscate. Dal Calandro al Gracchio corallino, dallo Zigolo muciatto alla Tottavilla: tutte specie che dipendevano strettamente da questa “alternanza” di ambienti, plasmata e gestita dall’uomo. Mentre la stessa disponibilità di prede – unita alla presenza di pascolo brado – può influenzare enormemente la possibilità di sopravvivenza di determinate specie, dal Grifone all’Aquila reale.