Le priorità - Uccelli da proteggere

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Uccelli da proteggere
 
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Le priorità

Di seguito, gli elementi specifici, di questo habitat, la cui conservazione risulta prioritaria per un’efficace tutela delle popolazioni di uccelli che vivono e nidificano negli ambienti aperti delle montagne mediterranee. Ulteriori condizioni risultano poi essenziali per favorire la costruzione dei nidi, mentre la possibilità da parte di molte specie di sopravvivere dipende anche dalla disponibilità di prede adeguate e viene a volte notevolmente influenzata dal disturbo arrecato dalle attività umane.

Allodola  – Formazioni erbacee degli altopiani e delle cime; a quote più basse predilige le coltivazioni diversificate di tipo tradizionale o con attività di pascolo non intensivo.

Aquila reale  – Ambiti rupestri e vaste praterie primarie prive di disturbo antropico. Necessita di buona disponibilità di prede, soprattutto lepri..

Averla piccola  – Altopiani a quote non elevate, coltivati o pascolati in forme tradizionali, con una bassa densità di cespugli e nuclei boscati.

Calandro e Codirossone  – Praterie montane e d’alta quota interessate da una discreta intensità di pascolo da parte di bestiame domestico anche con formazioni rocciose affioranti.

Coturnice  – Vasti cespuglieti e praterie, prive di disturbo antropico e interdette all’attività venatoria.

Falco pellegrino  – Ambiti rupestri privi di disturbo antropico.

Fringuello alpino  – Praterie d’alta quota, caratterizzate anche dalla presenza di massi sparsi.

Gracchio corallino e Gracchio alpino  – Praterie montane d’alta quota interessate da una discreta intensità di pascolo da parte di bestiame domestico, insieme ad ambiti rupestri indisturbati.

Grifone  – Ambiti rupestri privi di disturbo antropico. La specie è favorita dalla presenza di bestiame domestico mantenuto al pascolo brado, nonché da consistenti popolazioni di ungulati selvatici e da carnai appositamente predisposti.

Gufo reale  – Ambienti rupestri con bassa pressione antropica, idonei alla riproduzione in prossimità di ambienti aperti con buona disponibilità di prede per tutto l’anno. La specie è favorita dall’abbondanza di prede di taglia medio-grande, in particolare Coniglio selvatico, Lepre, Ratto, Riccio, Fagiano.

Picchio muraiolo  – Ambienti rupestri, di solito al di sopra del limite della vegetazione arborea, anche con pareti di piccole dimensioni caratterizzate dalla presenza di erba su fondo di detriti rocciosi.

Quaglia  – Altopiani coltivati o pascolati in forme tradizionali, con assenza di pressione venatoria.

Sordone  – Costoni rocciosi più o meno ripidi e aridi intercalati a terrazzi erbosi, caratterizzati da una copertura vegetale scarsa e discontinua.

Tottavilla  – Praterie o coltivi con situazioni a mosaico e con presenza di tratti di terreno scoperto intervallato da aree coltivate o pascoli di tipo tradizionale e da piccole porzioni di bosco.

Ortolano  – Altopiani con radure, coltivi o pascoli in forme tradizionali, con una bassa densità di cespugli e fasce boscate.

Zigolo muciatto  – Versanti montani con formazioni erbacee discontinue e presenza di scheletro roccioso affiorante, alberi e arbusti sparsi.