Gli effetti sugli uccelli - Uccelli da proteggere

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Gli effetti sugli uccelli

Specie caratteristiche delle risaie sono la Cicogna bianca (Ciconia ciconia ), il Mignattaio (Plegadis falcinellus ), la Spatola (Platalea leucorodia ), il Tarabuso (Botaurus stellaris ), il Tarabusino (Ixobrychus minutus ), l’Airone rosso (Ardea purpurea ), l’Airone bianco maggiore (Casmerodius albus ), la Garzetta (Egretta garzetta ), la Nitticora (Nycticorax nycticorax ), la Sgarza ciuffetto (Ardeola ralloides ), il Falco di palude (Circus aeruginosus ), la Marzaiola (Anas querquedula ), il Cavaliere d’Italia (Himantopus himantopus ), il Mignattino (Chlidonias niger ), le Anatre svernanti (Anatidae ), i Limicoli migratori (Charadriiformes ).

Le trasformazioni subite dagli ambienti risicoli nel corso degli ultimi decenni non hanno inciso allo stesso modo su tutte le specie di uccelli caratteristiche di questa tipologia ambientale. A parte la totale meccanizzazione e l’abuso di pesticidi – di per sé un fattore sfavorevole per tutte le specie qui considerate – le risaie si sono progressivamente trasformate in un ambiente non idoneo per alcune specie particolarmente sensibili alle variazioni del livello idrico, alla durata degli allagamenti, alla presenza di vegetazione naturale – acquatica e non – in cui nidificare.

Gli stessi metodi di lotta alle zanzare – condotti sia mediante l’utilizzo di agenti chimici sia attraverso la “lotta biologica” – possono avere grande impatto sugli uccelli, sfavorendo alcune specie, favorendone altre. Probabilmente, nel medio periodo, potrebbe risultare particolarmente impattante un’ulteriore modifica delle tecniche colturali nella direzione di allagamenti effettuati per periodi più brevi, non sufficienti per coprire l’intero ciclo riproduttivo.

Quindi il livello idrico, i cui sbalzi eccessivi possono incidere particolarmente su specie – per esempio il Cavaliere d’Italia o i Mignattini – abituate a costruire il nido in prossimità dell’acqua. Ultimo fattore d’impatto ancora maggiore e generalizzato a tute le specie qui considerate è l’eliminazione della vegetazione naturale ai margini delle risaie o nei canali che le alimentano, che può incidere profondamente sul Tarabusino, su varie specie di Anatre, sui Rallidi, su alcuni aironi e rapaci, mentre la presenza di boschi naturali non sfruttati dall’uomo risulta fondamentale per gli Ardeidi coloniali, di cui le risaie italiane ospitano alcune tra le principali popolazioni europee.