ASTORE - Uccelli da proteggere

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Uccelli da proteggere
 
Specie protette dalla Direttiva UccelliSpecie protette dalla Direttiva Uccelli
Specie particolarmente protette dalla Direttiva UccelliSpecie particolarmente protette dalla Direttiva Uccelli
 

Specie protette dalla Direttiva UccelliASTORE

NOME SCIENTIFICO: Accipiter gentilis
 

Dotato di grande agilità, l’Astore riesce a destreggiarsi anche dove la vegetazione è più fitta. Capita di vederlo cacciare con prontezza, sia all’agguato sia in volo. Piuttosto schiva, la specie è solita restare posata a lungo su grandi arbusti, in attesa di catapultarsi contro la preda, che infilza con i forti artigli. I suoi versi acuti e ripetuti sono sia un richiamo per l’altro sesso, durante il periodo della nidificazione, sia un segnale d’allarme in caso di minacce o disturbo nei pressi del nido. Un canto particolarmente potente, udibile anche a diverse centinaia di metri…

Minacce

La distribuzione delle coppie territoriali è legata alla presenza di aree idonee alla nidificazione poco soggette al disturbo antropico, alla ricchezza di boschi maturi e all’abbondanza di prede come Corvidi forestali (Ghiandaia e Nocciolaia), Columbidi, Picidi e Mammiferi (Lepri, Scoiattolo e Ghiro). Per collocare i nidi, gli astori preferiscono chiari e radure limitate, di facile accesso e allo stesso tempo non troppo estese, per permettere agli individui di rifugiarsi rapidamente nella boscaglia, in caso di pericolo.

Specie particolarmente legata ai boschi, per cacciare, alimentarsi e riprodursi l’Astore sfrutta in realtà diversi habitat, dalla foresta matura alle aree agricole inframmezzate da boschi..In generale, l’Astore preferisce luoghi dove prevale una densa copertura arborea, in grado di favorire la presenza di prede.

L’abbandono di ampie porzioni di territorio ha comportato negli ultimi decenni un incremento della superficie forestale, a tutto vantaggio della specie. L’Astore sembra tollerare interventi nelle foreste effettuati in autunno e in inverno, a patto che non modifichino porzioni importanti di foresta nei pressi del nido. In caso contrario la specie preferisce trasferirsi, scegliendo i complessi forestali più vicini e maturi, di solito entro 1,5 km di distanza dal sito precedentemente abitato.

Risulta particolarmente importante, ai fini della conservazione della specie, posticipare ad almeno il 20 luglio l’inizio degli interventi di gestione del bosco. Potenzialmente letali, per l’Astore, sono poi gli elettrodotti, gli impianti di risalita e altri cavi sospesi in aree forestali (come le teleferiche per il trasporto del legname). Importanti fattori di disturbo sono anche rappresentati da infrastrutture quali strade e simili, che possono frammentare l’habitat riproduttivo fino a renderlo potenzialmente inidoneo.