

AVERLA MAGGIORE
NOME SCIENTIFICO: Lanius excubitor
Il suo habitat è simile a quello di quasi tutte le averle, ambienti agricoli vicino alla boscaglia; è possibile osservarla in appostamento su rami bassi, da cui individua le prede, che può catturare anche in volo: insetti, ma anche piccoli rettili o piccoli uccelli. L’Averla maggiore è, infatti, una specie molto aggressiva contro i potenziali intrusi: non è impossibile, così, vederla attaccare addirittura rapaci, se questi si avvicinano troppo al nido...
Prospettive
La popolazione svernante è poco studiata nel nostro Paese, ad eccezione di contributi a carattere per lo più locale. La sua esiguità, e la mancanza di conoscenze approfondite sui principali trend demografici, rende impossibile il calcolo di un Valore di Riferimento Favorevole (FRV).
In linea generale, alcuni degli ambienti frequentati dalla specie sono in regresso, in particolare quelli più idonei allo svernamento, quali prati in pianura, mosaici di aree prative, rogge, filari, piccole zone umide. Ma anche le brughiere, che appaiono in ulteriore contrazione.
Per migliorare le prospettive della specie sarebbe quindi necessario favorire il mantenimento di condizioni idonee, preservando prati e altri ambienti aperti con abbondanza di posatoi e favorendo quindi la presenza di vegetazione marginale, tessere di vegetazione arboreo-arbustiva, ecc. In tali aree andrebbe anche limitato il disturbo antropico, specialmente nei siti dell’Italia centro-settentrionale dove è stata accertata la regolare presenza della specie durante la stagione invernale.