BIANCONE - Uccelli da proteggere

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Uccelli da proteggere
 
Specie protette dalla Direttiva UccelliSpecie protette dalla Direttiva Uccelli
Specie particolarmente protette dalla Direttiva UccelliSpecie particolarmente protette dalla Direttiva Uccelli
 

Specie particolarmente protette dalla Direttiva UccelliBIANCONE

NOME SCIENTIFICO: Circaëtus gallicus
 

Grande quanto un’Aquila, noto per essere un astuto “cacciatore di serpenti”, il Biancone fa la comparsa sui nostri cieli con l’arrivo della primavera. Un viaggio lungo, che parte dall’Africa subsahariana, fino alle “Colonne d’Ercole”, lo Stretto di Gibilterra, porta d’Europa che il Biancone utilizza per raggiungere i nostri cieli. Tra i punti di passaggio più importanti d’Italia c’è il Parco del Beigua, nel genovese, in cui ogni anno si organizza un vero e proprio “Biancone-Day” per salutare l’arrivo del rapace…

Prospettive

Appare chiaro come la necessità di tutelare un habitat “a mosaico” sia la prima misura di conservazione necessaria per un’efficace tutela delle popolazioni di Biancone nel nostro Paese. Data l’abitudine, poi, di nidificare soprattutto in nord d’Italia in rimboschimenti e impianti artificiali di conifere, è essenziale, nel caso di interventi di riqualificazione forestale, mantenere i nuclei più maturi del bosco, nelle vicinanze di aree aperte e in contesti poco disturbati dalle attività umane.

L’assoluta carenza di informazioni sul tasso di mortalità di questa specie non consente però di calcolare un Valore di Riferimento Favorevole (FRV), mancando peraltro specie affini nidificanti in Italia con le quali effettuare un confronto. Considerando che le densità riproduttive delle specie sono ben conosciute, è comunque possibile prendere tali valori di densità e considerarli quali indici di situazioni “favorevoli” per la specie.

Vista la notevole dimensione dell’areale occupato da ogni coppia nidificante, è poco significativo proporre valori di densità su scala locale. In generale è invece auspicabile il raggiungimento di una densità pari a una coppia per 100 km quadrati in aree potenzialmente idonee alla specie.

Tutelare i siti di nidificazione – boschi maturi – e mantenere idonee aree aperte circostanti rappresentano condizioni essenziali per il raggiungimento di questo valore. Da evitare in ogni caso  l’impianto di pale eoliche nei siti dove la specie è presente, dato l’impatto negativo che possono avere su questa come su altre specie di rapaci.