

CUCULO
NOME SCIENTIFICO: Cuculus canorus
La specie è ben nota per la peculiare abitudine di essere “parassita” di nidi altrui – soprattutto di capinere, forapaglie comuni, cannaiole comuni, ballerine ed averle – ove una femmina di Cuculo può deporre, complessivamente, anche fino a 15-20 uova ogni stagione: i giovani cuculi nascono contemporaneamente, o addirittura prima dei compagni di nido e, per istinto, spingono fuori dal nido le uova o la prole dei genitori adottivi, sbarazzandosi in tal modo dei concorrenti e rimanendo unici “padroni” del nido. I nuovi genitori continueranno a nutrirli lo stesso, guidati dall’istinto naturale. Diffusa è anche, in modo particolare nelle campagne, la leggenda per cui il Cuculo – che prende il nome dal peculiare richiamo ben udibile a distanza – sia anche una specie particolarmente longeva…
Semaforo
Nonostante il declino registrato negli anni ’90, in Italia come in tutta l’Europa “comunitaria”, la specie mostra ad oggi un trend orientato alla stabilità, con fluttuazioni locali. Buona è la disponibilità di habitat, anche se storicamente, con tutta probabilità, più abbondante rispetto ad oggi. La specie appare sfavorita dall’eccessivo uso di pesticidi in ambienti agricoli – specialmente quelli a monocoltura intensiva – e dall’intensa urbanizzazione. Presenza e successo riproduttivo dipendono inoltre, in massima parte, dalla consistenza e dallo stato di salute delle principali specie parassitate.
Fattore | Stato di salute | Stato di conservazione |
Range* | Complessivamente stabile | Favorevole |
Popolazione | Complessivamente stabile, fluttuazioni | Favorevole |
Habitat della specie | Sufficientemente stabile | Favorevole |
Complessivo | Favorevole |
*Variazione della popolazione negli anni