GALLO CEDRONE - Uccelli da proteggere

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Uccelli da proteggere
 
Specie protette dalla Direttiva UccelliSpecie protette dalla Direttiva Uccelli
Specie particolarmente protette dalla Direttiva UccelliSpecie particolarmente protette dalla Direttiva Uccelli
 

Specie particolarmente protette dalla Direttiva UccelliGALLO CEDRONE

NOME SCIENTIFICO: Tetrao urogallus
 

Probabilmente una delle specie di galliformi  più conosciute delle nostre Alpi, si contende questo primato con la Pernice bianca. Da non perdere, come per altre specie di Galliformi, è la “danza amorosa” del Gallo cedrone, nella quale non trova rivali, almeno se ci si limita alla fauna alpina. Un drizzar di piume e un canto di tonalità crescente che spinge il Gallo cedrone sull’orlo della “pazzia”. Non è raro, in questa stagione, vederlo avvicinarsi all’uomo, incurante del pericolo, dimenticando per un attimo la propria natura timida e schiva tipica della maggior parte degli uccelli di questa famiglia…

Prospettive

Ben monitorata soprattutto nella porzione orientale dell’areale di nidificazione, la specie mostra una distribuzione nettamente inferiore rispetto al passato, e un trend negativo in termini di popolazione che perdura da diversi decenni. La situazione attuale permane critica, con la specie che risulta molto al di sotto dei livelli di qualche decennio fa, sia in termini di consistenza assoluta sia rispetto all’areale distributivo.

Incoraggianti segnali di miglioramento a livello locale sono legati a una maggiore attenzione nello svolgimento delle attività di gestione forestale. Va detto però che solo dopo 20-40 anni da un taglio a raso – per esempio – un’area viene in parte ricolonizzata dalle femmine del Gallo cedrone e da qualche sparuto maschio adulto. Occorrono invece non meno di 60-70 anni per una ricostituzione integrale di un habitat idoneo per una specie dalle esigenze ecologiche particolarmente complesse e, allo stato delle cose, non soddisfatte nella maggior parte dei siti.

In termini di Valore di Riferimento Favorevole (FRV), si possono individuare alcuni valori di densità auspicabile, pur essendo la specie prossima al limite di 2.500 coppie e di cui, in linea di principio, si potrebbe quindi proporre anche un FRV in termini assoluti [LINK METODO]. Trattandosi di popolazioni nella maggior parte dei casi frammentate o isolate, un valore di densità risulta più utile per arrivare a predisporre azioni concrete per la tutela della specie.

Considerando una densità media su area vasta pari a 0,93 maschi in primavera e a 3-4 individui a fine estate, si può dedurre una densità media su base annua pari a 2-3 adulti ogni 100 ettari, che nelle aree più favorevoli arriva a 3-4 adulti, fino allo scenario migliore censito che contempla 6,3 individui per 100 ettari. Si possono quindi proporre due distinti valori, 4 individui per 100 ettari su scala di comprensorio, 6 individui per 100 ettari su scala locale. Secondo altre stime, una singola popolazione di Gallo cedrone deve essere composta da almeno 200 individui – 100 maschi e 100 femmine – per sopravvivere nel lungo periodo, mentre l’areale distributivo dovrebbe raggiungere almeno i 10-20mila ettari per dare alla specie buone possibilità di persistenza nell’area alpina.