NITTICORA - Uccelli da proteggere

Vai ai contenuti principali
Uccelli da proteggere
 
Specie protette dalla Direttiva UccelliSpecie protette dalla Direttiva Uccelli
Specie particolarmente protette dalla Direttiva UccelliSpecie particolarmente protette dalla Direttiva Uccelli
 

Specie particolarmente protette dalla Direttiva UccelliNITTICORA

NOME SCIENTIFICO: Nycticorax nycticorax
 

Solo l’Australia non vede la presenza di questa specie, diffusa praticamente in tutto il globo. A parte le dimensioni – medie rispetto alla famiglia degli aironi – spicca l’occhio rosso fuoco, tale solo nell’adulto, mentre i giovani presentano un piumaggio meno variegato e occhio giallo o arancione. Stagni, paludi, lagune d’acqua dolcee boschetti planiziali sono il suo regno. A differenza di altre specie che condividono lo stesso habitat, la Nitticora è piuttosto socievole, e costruisce il nido in ampie “garzaie”, insieme ad altre specie dalle abitudini simili…

Minacce

L’Italia rappresenta un importantissimo crocevia nel crocevia migratorio della Nitticora. Difficile dunque non tenere conto delle situazioni riscontrate oltreconfine, con particolare riguardo alle condizioni trovate dalla specie nei siti africani di svernamento: è stato dimostrato ad esempio come episodi di siccità prolungata in Africa possano influenzare non poco la consistenza delle popolazioni nidificanti in Italia l’anno successivo, e dunque spiegare parte delle fluttuazioni riscontrate.

Allo stesso modo, l’Italia rappresenta un corridoio di passaggio per un consistente contingente di individui migratori, presenti da una vastissima area, dalla Spagna alla Francia, dall’Ungheria all’Ucraina, osservati soprattutto in Italia meridionale, come dimostrano i dati sulle ricatture. Ed è quindi importantissimo, anche al di là dei problemi riscontrati dalla specie nei quartieri di svernamento, valutare le potenziali minacce che pesano sia sulla popolazione nidificante sia sul contingente che ogni anno sceglie l’Italia come area di sosta.

Tra i fattori chiave, va evidenziata la necessità di tutelare le garzaie, attraverso interventi di gestione attiva che potrebbero favorire questa ed altre specie di aironi. Potenzialmente impattante sulla disponibilità di cibo – e quindi sulla complessiva capacità portante dell’habitat – è anche la modifica nelle tecniche di coltivazione del riso. Le coltivazioni asciutte e quelle solo temporaneamente allagate determinano una forte riduzione di molte delle prede tipiche della Nitticora.

Un problema molto rilevante, quello delle tecniche colturali, considerando che l’area delle risaie ospita buona parte della popolazione nazionale della specie. La riduzione delle prede limita fortemente l’idoneità di questi habitat. A dimostrazione di questo, interviene la differenziazione notevole tra lo stato di salute delle popolazioni nidificanti nella bioregione continentale e mediterranea: nella prima, e più spiccatamente nell’area risicola tra Lombardia e Piemonte, la specie risulta in generale decremento, anche piuttosto marcato, negli ultimi 10-15 anni.