PASSERA SCOPAIOLA - Uccelli da proteggere

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Uccelli da proteggere
 
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Specie protette dalla Direttiva UccelliPASSERA SCOPAIOLA

NOME SCIENTIFICO: Prunella modularis
 

Hedge sparrow, “passero delle siepi”, rende forse più giustizia a questo timido e riservato abitante di boschi siepi e arbusti, nei quali ama celarsi, svelando la propria presenza solo attraverso un morbido frullìo di ali o un timido richiamo. Il nome italiano, Passera scopaiola, arriva invece dai cespugli di erica scoparia tanto amati per costruirvi, ben nascosto, il nido. É al giungere della stagione degli amori che la Prunella modularis attira su di sé le attenzioni degli etologi. Preoccupata e attenta alla futura prole, la femmina accetta le attenzioni di più maschi, solitamente due, in una sola stagione. I giovani nati avranno così tre genitori che contribuiscono tutti insieme ad allevarli, e i due papà faranno a gara per procurare loro larve di coleotteri, di cui vanno ghiotti….

Minacce

La popolazione italiana di Passera scopaiola mostra uno stato di salute favorevole e non pare soffrire, ad oggi, di particolari minacce. In linea generale, i principali fattori di vulnerabilità per la specie sono rappresentati dalle trasformazioni ambientali conseguenti al rimboschimento naturale dei versanti e alla diminuzione degli habitat di svernamento nelle zone di pianura e di collina, causate dalla rimozione di siepi, arbusti e boschi ripari.

Anche per quanto riguarda la situazione in Gran Bretagna e Irlanda, i maggiori rischi di declino della popolazione sono dovuti alla pressione delle aree coltivate sulle zone boschive, predilette dalla specie per alimentarsi e costruire il nido.

La specie è inoltre una tra le più soggette al “parassitismo” del Cuculo, che approfitta del nido costruito in precedenza e già occupato dai pulcini di Prunella modularis  per deporvi il proprio uovo, dopo averne sottratto e divorato uno all’ospite, e fare poi crescere il proprio pulcino dagli adulti. Come se ciò non bastasse, il pulcino del Cuculo di solito spodesta i “legittimi” occupanti, facendoli cadere fuori dal nido e dunque causando, in diversi casi, una drastica riduzione della percentuale di giovani che riescono a raggiungere l’età adulta.