PIRO PIRO CULBIANCO - Uccelli da proteggere

Vai ai contenuti principali
Uccelli da proteggere
 
Home | Le specie | Gli uccelli in... | Le specie protette | PIRO PIRO CULBIANCO
Specie protette dalla Direttiva UccelliSpecie protette dalla Direttiva Uccelli
Specie particolarmente protette dalla Direttiva UccelliSpecie particolarmente protette dalla Direttiva Uccelli
 

Specie protette dalla Direttiva UccelliPIRO PIRO CULBIANCO

NOME SCIENTIFICO: Tringa ochropus
 
Semaforo Rosso

Conduce vita solitaria o in piccoli gruppi. Sul terreno cammina con andatura veloce o di corsa, alzando e abbassando la testa e la coda. Quando è indotto a levarsi in volo il Piro piro culbianco lo fa in modo molto caratteristico: dapprima vola zigzagando a livello del suolo per diversi metri, quindi si alza a campanile e fugge con rapidi e irregolari battiti d'ala. Si nutre prevalentemente di insetti, ma anche altri invertebrati come ragni, crostacei, vermi e molluschi.

 

Ordine: Charadriiformes

Famiglia: Scolopacidae

Il Piro piro culbianco è lungo tra i 21 e i 24 centimetri e presenta un’apertura alare massima di 61 centimetri. Le parti superiori sono bruno-nerastre, diffusamente punteggiate di bianco. La testa è debolmente striata di grigio, mentre collo, petto, fianchi e parte alta del ventre rimangono bianchi anche se marcatamente striati e segnati di grigio bruno. Il becco è piuttosto corto e tozzo, bruno scuro con una leggera tinta verdastra alla base. Le zampe sono grigio-verdi.

Per identificarlo in volo da sopra appare in complesso molto scuro con groppone bianco, da sotto spicca il colore praticamente nero del sottoala.

In periodo riproduttivo frequenta le zone paludose e alberate in prossimità di stagni, fiumi e laghi con rive fangose, mentre durante la migrazione e nelle aree di svernamento si insedia nelle zone umide dell’entroterra e costiere d’acqua dolce, come rive di fiumi e laghi, marcite, risaie, zone temporaneamente allagate. Occasionalmente sosta nelle zone umide salmastre e di rado lungo le coste marine. Si ciba principalmente di invertebrati legati ad ambienti umidi o palustri o a terreni molli e ricchi di sostanza organica.

La stagione riproduttiva è compresa tra la metà di aprile e giugno e nell’anno compie una sola covata. Il corteggiamento che precede l’accoppiamento vede il Piro piro culbianco compiere il cosiddetto salto del grillo: uno dei partner si pone dietro l’altro con la coda aperta a ventaglio e le ali alzate e quindi vi vola sopra. Viene spesso utilizzato il nido abbandonato di altre specie di uccelli o di scoiattoli.

Pochi i siti di cattura, che si collocano soprattutto in località dell'entroterra in Italia centro settentrionale. L’areale geografico di origine degli uccelli segnalati in Italia comprende sia aree di nidificazione della specie, quali Scandinavia e, almeno in parte, Germania, sia Paesi nei quali i soggetti inanellati erano certamente in migrazione o svernamento, come i dati riferiti alle coste dell’Europa nord-occidentale e centro-meridionale. Le ricatture in Italia si distribuiscono primariamente in aree costiere adriatiche e in misura inferiore tirreniche, risultando ampiamente distribuite su scala latitudinale, da aree interne della Pianura Padana alla Sardegna e allo Stretto di Messina. La gran parte delle ricatture indica una prevalenza di distanze coperte comprese tra i 500-mille chilometri, con pochi individui che risultano avere percorso anche oltre i 2mila chilometri.

Prospettive

La qualità delle informazioni sulle popolazioni svernanti è da ritenersi non sufficiente, in quanto il censimento standardizzato degli uccelli acquatici svernanti sul territorio nazionale, coordinato dall’ISPRA, fornisce in modo molto parziale una stima del numero degli uccelli svernanti nel nostro Paese, causa la difficile contattabilità della specie durante il periodo invernale. Si tratta di una specie che presenta uno stato di conservazione favorevole a livello europeo come svernante. Conservare i siti di sosta e svernamento, in particolare quelli costieri, preservandoli da eccessivo disturbo antropico è certamente un’azione in grado di assicurare migliori prospettive alla specie.

Minacce

La specie appare minacciata dalla trasformazione degli ambienti di sosta e alimentazione, dalla variazione del livello delle acque nei siti di svernamento, dalla diminuzione degli ambienti di marcita e dal bracconaggio nelle aree di svernamento.

Stato di salute

La specie è considerata attualmente sicura in Unione europea nel periodo 1970-1990. Non è stato redatto un Piano d’azione internazionale o nazionale sulla specie. Il Piro piro culbianco non è incluso nell’allegato I o nell’allegato II/1 e III/2 della Direttiva Uccelli (Direttiva 79/409/CEE). La specie non é cacciabile in Italia (157/92). La popolazione dell’Unione europea è stata stimata in 330mila-800mila coppie (concentrate soprattutto in Russia). L’Italia non ospita coppie nidificanti della specie. Il numero di individui svernanti è particolarmente significativo, poiché il nostro paese ospita il 20% degli svernanti nell’Unione europea.

Canto

Presenta un richiamo squillante e forte: "tu-hit, tu-hit, tu-hit" ripetuto in modo ossessivo ed eccitato quando messo in fuga da un potenziale pericolo. In altre circostanze si comporta da uccello schivo, propenso a nascondersi e silenzioso.