RAMPICHINO ALPESTRE - Uccelli da proteggere

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Specie protette dalla Direttiva UccelliRAMPICHINO ALPESTRE

NOME SCIENTIFICO: Certhia familiaris
 

Usando la coda rigida come punto d'appoggio, il Rampichino alpestre è in grado di arrampicarsi lentamente a spirale sul tronco di un albero, cercando insetti in ogni fessura della corteccia. Una volta raggiunta la cima, vola su un altro albero e ricomincia di nuovo la sua caccia dalla base del tronco.

 

Ordine: Passeriforme Famiglia: Certhidae

Il Rampichino alpestre abita le foreste di conifere e i boschi misti presenti sulle Alpi e sull’Appennino, tenendosi in genere al di sotto dei 2000-2100 metri di altitudine. Nel nostro paese l’areale di svernamento coincide quasi del tutto con quello riproduttivo, ma la specie è presente ampiamente quasi in tutta l’area eurasiatica e in alcune aree del continente africano.

In gran parte simile al Rampichino comune, anche quello alpino è lungo circa 13 centimetri e pesa non più di 12 grammi. Possiede un’ottima capacità mimetica grazie al colore della schiena – screziata di marrone e bianco - molto simile a quello della corteccia degli alberi sui quali cui si arrampica. Molto chiari il petto e il ventre (più bianchi rispetto al Rampichino comune) ma sempre con sfumature tendenti al marrone. Il sopracciglio chiaro, piuttosto accentuato, lo differenzia dal Rampichino comune, dove è presente ma in modo meno evidente.

Cacciatore di insetti, grazie al becco ricurvo scova anche larve e ragni nascosti nella corteccia o nel muschio. La nidificazione avviene tra marzo e giugno. Il Rampichino alpestre costruisce il nido nelle cavità disponibili nei tronchi degli alberi e depone da 6 a 8 uova, che si schiudono dopo circa due settimane.

Sulla catena alpina è distribuito con continuità dalle Alpi liguri alle Alpi Giulie, si tratta infatti di una specie tipica delle formazioni a bosco maturo, vista la sua esigenza di utilizzare la parte corticale degli alberi. Tra i boschi preferiti vi sono anche quelli di larice, quelli misti con altre conifere e le peccete umide.
Nonostante sia diffuso tra i 1200-1400 e i 1900-2100 metri, è stato segnalato anche a quote minime di 800-1000 metri in Valle d'Aosta e a 700-800 metri in Carnia e a picchi di 2200 metri nelle valli occidentali piemontesi. In Italia centrale e meridionale la specie è stanziale, nidificante in diverse faggete e boschi misti dell'Appennino laziale, abruzzese, campano e calabro-lucano, dai 1500 ai 1900 metri.

Prospettive

La distribuzione e l’ecologia della specie sono sufficientemente note per il Centro Nord Italia, ma mancano dati di densità e sul successo riproduttivo a livello nazionale. Per gli ambienti forestali più idonei e continui, quali boschi di conifere e misti, presenti su Alpi, Prealpi e Appennini si propone come FRV (Favourable Reference Value) una densità riproduttiva pari a 3 coppie per 10 ettaro.

Il quadro nazionale è complessivamente stabile sulle Alpi: forse localmente in aumento come registrato in alcuni settori prealpini, in particolare in provincia di Varese. Prevedere strategie selvicolturali volte al rilascio di piante annose e marcescenti potrebbe però favorire ulteriormente la specie, che localmente può avvantaggiarsi anche dalla distribuzione di cassette nido. Sono da prevedere inoltre studi specifici nelle bioregioni (continentale e mediterranea) nelle quali attualmente la sua distribuzione e il suo status sono ancora sconosciuti.

Minacce

Strettamente legata ad ambienti forestali che non sono particolarmente soggetti a rischi di trasformazione, la specie non necessita di particolari interventi a fini della conservazione. Pare infatti sufficiente un’oculata gestione forestale, tale da rilasciare una buona proporzione di piante mature o marcescenti, al fine di favorire il reperimento di siti alimentari e di nidificazione da parte del Rampichino alpestre, che tuttavia può essere avvantaggiato anche dall’apposizione delle cassette nido.

In Italia sono scarse le informazioni sul successo riproduttivo di questa specie. È emerso però che in Trentino, nel Parco Naturale di Paneveggio - Pale di San Martino, su 8 nidi artificiali, 5 risultavano occupati, con una percentuale di occupazione del 62.5%.
In ogni caso non sono stati riscontrate particolari minacce che possano influenzare l’esito della riproduzione, anche se non vanno sottovalutati interventi di selvicultura e tagli forestali che in periodo di nidificazione possono provocare locali episodi di mortalità e in generale un minor successo riproduttivo.

Stato di salute

Il Rampichino alpestre si trova in uno stato di conservazione sfavorevole. In Europa la popolazione presente è equivalente a 17.100.000-33.000.000 individui e il continente costituisce circa il 25-49% del suo range globale e, di conseguenza, la specie è stata considerata a minor rischio.

La popolazione europea è attualmente stimata in circa 5.700.000-11.000.000 coppie riproduttive mentre quella italiana si attesta sulle 30.000-100.000 coppie. Tuttavia la popolazione italiana non è particolarmente incisiva per la conservazione della specie poiché costituisce meno dell’1% della popolazione europea complessiva.  Anche se il Rampichino alpestre non è stato considerato nella Lista Rossa Nazionale, la specie in Italia è protetta dalla legislazione venatoria (Art. 2, 157/92).

Sull’arco alpino - e probabilmente anche a livello dell’intero territorio italiano – la specie è considerata stabile. Un risultato raggiunto anche grazie alle  circa 6.000-10.000 coppie presenti in Lombardia.  Presente sia nelle regione biogeografica alpina che in quella continentale, il Rampichino alpestre ha un nucleo nidificante situato nelle foreste casentinesi, che risulta in continuità con quello dell'Appennino romagnolo. 

Semaforo

Lo stato di conservazione del Rampichino alpestre è nel complesso favorevole.

Fattore Stato di salute Stato di conservazione
Range* in stabilità/incremento favorevole
Popolazione stabile favorevole
Habitat della specie stabile favorevole
Complessivo   favorevole

*Variazione della popolazione negli anni

Canto

Insistente e piuttosto acuto, il canto del Rampichino alpestre è composto da trilli monotoni e veloci, che risuonano nella foreste di conifere e nei boschi maturi. Il verso risulta fondamentale per il riconoscimento, visto che rappresenta uno dei pochissimi aspetti che distinguono questa specie da quella del Rampichino comune.