TOTANO MORO - Uccelli da proteggere

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Uccelli da proteggere
 
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Specie protette dalla Direttiva UccelliTOTANO MORO

NOME SCIENTIFICO: Tringa erythropus
 
Semaforo Rosso

Il Totano moro possiede una combinazione di caratteri che lo rendono, tra le specie simili, inconfondibile: limicolo di medie dimensioni (lungo come un Tordela), ha il corpo piuttosto allungato con una tipica conformazione a goccia data dalla schiena curva e il petto prominente, sul davanti, in contrapposizione con le ali e la coda sottili e appuntite nel posteriore. Il lungo collo, la testa piccola e arrotondata, il becco sottile e le zampe snelle contribuiscono a donargli un’aria gracile e aggraziata. Il Totano moro si muove molto meno convulsamente, con una postura più impettita ed elegante. Come la Pettegola è meno propenso delle altre specie simili a prendere il volo. Spesso si spinge in acque più alte per trovare il cibo, arrivando occasionalmente a nuotare.

 

Ordine: Charadriiformes

Famiglia: Scolopacidae

Il Totano moro raggiunge una lunghezza 29-33 centimetri e un’apertura alare di 52-56 centimetri. Il maschio e la femmina sono indistinguibili. In abito nuziale il corpo è quasi tutto nerastro, ad eccezione di una macchiettatura bianca sul dorso e sui fianchi e della base inferiore del becco che è rossa. In abito invernale ha le parti superiori prevalentemente grigie, petto e addome bianchi, zampe rosse e becco rosso e nero. Una stria nera va dalla base del becco fino all'occhio ed è sovrastata da un sopracciglio bianco. In volo le ali appaiono molto scure e contrastano nettamente col sottoala candido.

I giovani sono simili agli adulti in abito invernale, ma hanno zampe più chiare e una colorazione più scura e fittamente barrata, in particolare sulle parti inferiori. La specie frequenta zone umide d’acqua salmastra o dolce, costiere e interne e localmente le risaie. Durante lo svernamento appare legata ad acque costiere come saline, lagune, stagni retrodunali, foci fluviali, canali di bonifica e più raramente zone umide interne.

I Paesi scandinavi, e in particolare la regione baltica di Svezia e Finlandia, rappresentano l’area di maggiore importanza per l’inanellamento dei Totani mori segnalati in Italia. Un numero elevato di ricatture scaturisce anche da siti di intensa attività di inanellamento autunnale, quali Ottenby e Falsterbo in Svezia, ma anche primaverile, come nel caso di Capo Bon in Tunisia. Sono inoltre rappresentate aree sia costiere sia più prettamente continentali dell’Europa centro-occidentale. La gran parte delle ricatture ricade in classi di distanza di mille-2mila chilometri, e un solo caso è superiore ai 3mila chilometri.

Prospettive

La qualità delle informazioni sulle popolazioni svernanti è da ritenersi non sufficiente, in quanto il censimento standardizzato degli uccelli acquatici svernanti sul territorio nazionale, coordinato dall’ISPRA, fornisce soltanto molto parzialmente un numero reale degli uccelli svernanti nel nostro Paese, causa la difficile contattabilità della specie durante il periodo invernale.

Si tratta di una specie che non presenta uno stato di conservazione favorevole a livello europeo come svernante ed è quindi importante conservare i principali siti di sosta e svernamento, in particolare quelli costieri, preservandoli da eccessivo disturbo antropico.

Minacce

La specie appare minacciata dalla trasformazione degli ambienti di sosta e alimentazione, dalla variazione del livello delle acque nei siti di svernamento, dalla diminuzione degli ambienti di marcita e dal bracconaggio nelle aree di svernamento.

Stato di salute

La specie è considerata attualmente in declino in Unione europea. Non è stato redatto un Piano d’azione internazionale o nazionale sulla specie. Il Totano moro non è incluso nell’allegato I, mentre è incluso nell’allegato II/2 della Direttiva Uccelli (Direttiva 79/409/CEE). La specie non è cacciabile in Italia (157/92). La popolazione dell’Unione europea è stata stimata in 19mila-42mila coppie (concentrate soprattutto in Finlandia), mentre quella svernante risulta superiore ai 1.400 individui.

In Italia tra il 1998 e il 2003 la specie ha avuto trend apparentemente crescente, pur con ampie fluttuazioni interannuali ad apparente regolarità biennale, raggiungendo nel 2003 il picco di 1.300 individui svernanti. L’Italia non ospita coppie nidificanti della specie. Il numero di individui svernanti è comunque particolarmente significativo (pari a circa 15% del totale continentale).

Canto

Il Totano moro è piuttosto silenzioso, ma può facilmente attrarre l’attenzione grazie al suo diagnostico "Ciu-ik" d’allarme, emesso durante il volo di fuga. Altri versi (come un calmo "Ciu-ciu") sono occasionali durante la migrazione.