ZIGOLO CAPINERO - Uccelli da proteggere

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Specie protette dalla Direttiva UccelliZIGOLO CAPINERO

NOME SCIENTIFICO: Emberiza melanocephala
 
Semaforo N.C.

Due occhi curiosi ti osservano da un cespuglio di ferule, un cinguettio dolce, un rapido battito d'ali. Quando ti vola sopra la testa non puoi fare a meno di notare il brusco contrasto tra il corpo giallo e il capo nero, come indossasse un cappuccio. Sfiora il suolo in picchiata, meno di un secondo ed è di nuovo posato. C'è n'è un secondo al suo fianco, piccolo, meno sgargiante. Si guardano, cinguettano felici e spariscono al di là di una siepe.

 

Ordine: Passeriformi

Famiglia: Emberizidae

Lo Zigolo capinero fa parte della famiglia degli zigoli, ed è uno dei più grandi a dimensioni. La sua lunghezza media supera i 15 centimetri ma il suo peso raramente arriva a 50 grammi. Maschio e femmina sono dotati di una livrea molto differente: mentre la femmina possiede un piumaggio da “zigolo”, ovvero color sabbia/marroncino a striature col ventre più chiaro delle ali e del mantello, il maschio ha la testa completamente nera (da cui deriva il suo nome), è marrone scuro/arancione nel mantello e nelle ali e giallo acceso nel resto del corpo.

 

La colorazione dei maschi ha un significato territoriale: serve a segnalare la propria predominanza agli altri maschi presenti nella zona – gli zigoli capineri vivono in gruppi di circa 10 esemplari. Molto selettivo per quanto riguarda la zona di insediamento purché vi sia una grande varietà di micro ambienti (siepi, aree coltivate, aree incolte, macchia mediterranea); ama le zone coltivate collinari, i vigneti, gli oliveti, e le aree a seminativi vari.

 

Originario dell'India e del medio oriente, nidifica dall’Europa sud-orientale (Italia meridionale, Grecia e Turchia) all’Iran, mentre è specie migratrice svernante in India. Gli esemplari costruiscono il nido in aree aperte, a media altezza su alberi e cespugli, talvolta anche a livello del suolo. La femmina depone 4-6 uova.

Prospettive

Il mantenimento dei paesaggi agricoli non intensivi è necessario per consentire la sopravvivenza della specie, che verosimilmente risente negativamente tanto dell’abbandono a lungo termine delle aree rurali quanto dell’intensificazione delle pratiche agricole e dell’avvento delle monocolture. e necessita invece di un mosaico di ambienti in grado di garantire le diverse risorse richieste.

In base ai dati degli studi il Valore di riferimento favorevole (FRV) a scala locale è pari a 6 coppie per 10 ettari per la popolazione meridionale; più in generale si potrebbe proporre un valore di 10 coppie per km2 , valore che dovrà essere rivisto in seguito alle future e necessarie nuove indagini.

Minacce

Lo Zigolo capinero predilige vivere e cercare cibo in habitat a “mosaico” ambientale tipico dei paesaggi agricoli non intensivi – caratterizzati dall’alternanza di campi coltivati, prati, boschetti, arbusti e terreni incolti. La sua alimentazione consiste infatti in semi e piccoli invertebrati, che cattura soprattutto per fornire pasti sostanziosi ai pulcini.

Come per altre specie di uccelli che popolano ambienti aperti e semi-aperti  è sensibile ai mutamenti dovuti all’intensificazione delle pratiche agricole e all’abbandono delle aree economicamente meno redditizie: la scomparsa dei paesaggi agricoli di tipo ‘tradizionale’ è da considerarsi un fattore critico per la sopravvivenza della specie.

L’utilizzo di pesticidi e antiparassitari nelle coltivazioni è un'altra causa del declino di questo zigolo, che senza disponibilità alimentare e senza aree congrue al suo sviluppo ha progressivamente ristretto il suo areale spostandosi in zone che potremmo dire meno occidentalizzate e meno industrializzate come la Turchia.

L’habitat della specie in contrazione in Europa in diverse aree riflette l’incertezza sulla futura evoluzione della popolazione legata a queste criticità. Inoltre le popolazioni nord-occidentali appaiono particolarmente vulnerabili a causa dell’isolamento e della dimensione assai ridotta che le rendono soggette a fattori casuali e imprevedibili.

Stato di salute

Attualmente classificato come in declino in Unione Europea, lo Zigolo capinero è classificato con lo status SPEC 2, ovvero quello riservato alle specie la cui popolazione globale è concentrata in Europa e che hanno uno status sfavorevole di conservazione. Complessivamente è stato registrato un largo declino della popolazione nidificante nell’Unione Europea nel periodo 1970-1990, diminuzione che è proseguita seppur in maniera più moderata anche nel decennio 1990-2000.

La popolazione dell’UE è stimata in 40.000-140.000 coppie, quella nostrana in 4.000-16.000 coppie. La popolazione italiana si attesta quindi al 10-11% di quella dell’Unione Europea, mentre non è significativa a livello continentale. Solo l’1-2% della popolazione continentale della specie (stimata in 2.800.000-9.300.000 coppie, la maggior parte delle quali in Turchia e in leggero incremento) ed una ridotta frazione di quella globale nidificano nell’Unione Europea.

Per lo Zigolo capinero non è stato redatto un Piano d’Azione Internazionale o Nazionale, ed è stato considerato tra le specie a più basso rischio (LR) nella Lista Rossa Nazionale; in Italia inoltre ne è vietata la caccia. 

Canto

Il canto dello Zigolo capinero è più melodico e musicale rispetto agli altri Emberizidi. Il suono è inconfondibile, simile ad un fischiettio acuto con cinguettii irregolari e sincopati. È uso cantare su alti posatoi, posizione ideale per segnalare il territorio agli altri esemplari.