Le priorità - Uccelli da proteggere

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Uccelli da proteggere
 
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Le priorità

Di seguito, gli elementi specifici di questo habitat, la cui conservazione risulta prioritaria per un’efficace tutela delle colonie di uccelli marini. Ulteriori condizioni risultano poi essenziali per favorire la costruzione dei nidi, mentre la possibilità da parte di molte specie di sopravvivere dipende anche dalla disponibilità di prede adeguate e viene a volte notevolmente influenzata dal disturbo arrecato dalle attività umane.

Disponibilità di habitat adatto – Berta Maggiore, Berta Minore e Uccello delle tempeste necessitano di isole o tratti di costa ripidi e caratterizzati dalla presenza di grotte, piccole cavità o accumuli di grossi massi (esempio frane consolidate) sotto i quali nidificare. Il Marangone dal ciuffo e il Falco della Regina nidificano tipicamente in cavità di pareti rocciose. Il Gabbiano corso si insedia su piccole isole, anche rocciose..La presenza di pareti rocciose con sporgenze e cavità risulta indispensabile alla nidificazione del Falco della Regina e del Marangone dal ciuffo; tali ambienti vengono invece selezionati dalle altre specie solo quando l’eccessivo disturbo o la predazione impediscono la colonizzazione degli altri habitat.

Disponibilità di risorse alimentari in prossimità della colonia – La distribuzione delle risorse alimentari può condizionare in maniera forte le popolazioni di uccelli marini e la localizzazione delle loro colonie. Per molti aspetti, la situazione italiana non risulta, da questo punto di vista, sufficientemente approfondita. Fa eccezione – rispetto alla disponibilità di dati di dettaglio – il Gabbiano corso, di cui è nota l’importanza di aree con acque profonde vicine ai siti di nidificazione, nelle quali la specie si alimenta di Clupeidi (sardine, aringhe, ecc) spinti in superficie da tonni e cetacei.

Assenza di predatori – La presenza di mammiferi predatori il più delle volte impedisce l’insediamento delle colonie o ne riduce enormemente il successo riproduttivo. La predazione a carico di uova o pulcini da parte del Ratto è in grado di azzerare la produttività delle colonie di berte e Uccello delle tempeste, e sembra incidere su queste specie in modo di gran lunga superiore a quella di cui si rendono responsabili cani e gatti rinselvatichiti. Il protrarsi di condizioni sfavorevoli all’involo dei pulcini determina di solito l’abbandono del sito di nidificazione nel breve o medio periodo, nonostante la spiccata fedeltà al sito già messa in evidenza per la maggior parte di queste specie. La nidificazione di Marangone dal ciuffo e Falco della Regina non sembra invece essere influenzata in maniera significativa da nessuno dei predatori sopra ricordati, mentre il Gabbiano corso si dimostra abbastanza tollerante ai ratti, non altrettanto a cani e gatti (domestici o meno), che costituiscono un pericolo molto serio sia per la predazione diretta sia per il disturbo arrecato alle colonie

Assenza di disturbo ai siti di nidificazione – Tra le specie caratteristiche di questa tipologia ambientale, berte e Uccello delle tempeste sembrano in grado di tollerare una certa presenza umana e quella di mammiferi non predatori durante il periodo di nidificazione, purché questo disturbo non interessi direttamente l’interno delle cavità che ospitano i nidi. Lo stesso si può affermare per quanto riguarda Marangone dal ciuffo e Falco della Regina, anche perché i siti di nidificazione di queste specie risultano di solito inaccessibili ai predatori di medio-grandi dimensioni. Diverso il caso del Gabbiano corso, per il quale sono invece documentati casi di abbandono o mancato insediamento di colonie in seguito al disturbo arrecato dall’uomo o da grossi mammiferi (compreso il bestiame domestico allevato allo stato brado). Un’elevata densità di Gabbiano reale può infine avere un impatto negativo sul Gabbiano corso, sia per l’occupazione dei siti più adatti alla nidificazione sia per l’innescarsi di interazioni di tipo competitivo o alla predazione “interspecifica” nei confronti di uova o pulcini.