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Cosa fa l'Italia - La normativa

Con la ratifica della Convenzione per la Diversità Biologica e l’adesione al Countdown 2010 , l’Italia si è formalmente impegnata ad arrestare il declino della biodiversità. Un’impresa difficile ma urgente, da attuare sotto il profilo sia giuridico sia progettuale.

A livello comunitario sono principalmente due gli strumenti normativi di riferimento: la Direttiva Uccelli del 1979 e la Direttiva Habitat del 1992. Le due Direttive assegnano agli Stati membri un ruolo fondamentale sia nell’attuazione delle previsioni comunitarie e internazionali, sia nel compito di integrarle con elementi sostanziali, a cominciare dall’individuazione e dalla tutela delle ZPS (le Zone di Protezione Speciale) che, insieme ai SIC/ZSC (le Zone Speciali di Conservazione) costituiscono la Rete Natura 2000.

Forte è stato l'impegno dell'Italia, negli ultimi 15-20 anni, per il recepimento e l'applicazione del diritto comunitario e per la parallela costruzione di un proprio quadro normativo in materia di tutela dell'avifauna.

Due, a questo proposito, sono le leggi nazionali di riferimento: la legge 157 dell’11 febbraio 1992 , “Norme per la protezione della fauna selvatica omeoterma e per il prelievo venatorio ”, che appunto tutela la fauna selvatica e regolamenta la caccia, e la legge 394 del 6 dicembre 1991 , cioè la “Legge quadro sulle aree protette ”. A queste va poi aggiunto l’importante gruppo di norme e regolamenti relativi alla Rete Natura 2000, tra cui il Regolamento Habitat (DPR 357 del 1997), il decreto “Linee guida” del Ministero dell’Ambiente del 3 settembre 2002 e il decreto del Ministero dell’Ambiente n. 184 del 2007, contenente le misure minime di conservazione per i siti della Rete Natura 2000.

Ciò, anche in attesa di avere una complessiva Strategia nazionale sulla Biodiversità , che potrebbe rappresentare il punto più avanzato del progetto generale di conservazione della natura e sulla quale il Ministero dell’Ambiente (con altri organismi, istituzionali e non), sta lavorando.

  • La legge sulla tutela della fauna e la regolamentazione della caccia

    Articolo 1 della legge 157/1992: “L a fauna selvatica è patrimonio indisponibile dello Stato ed è tutelata nell’interesse della comunità nazionale e internazionale”. Conviene partire proprio da questo principio per comprendere la portata di questa legge, che ha definitivamente sancito lo status di bene prezioso e indisponibile degli animali selvatici...

     
  • La legge sulle aree protette

    Prima grande legge italiana sulla conservazione diretta della natura, la legge quadro sulle aree protette, approvata dal Parlamento nel dicembre del 1991, rappresenta una svolta per la storia della conservazione della natura nel nostro Paese. Grande merito della legge, aver affermato la concreta necessità di sottoporre a protezione dinamica lo straordinario patrimonio naturale italiano...

     
  • Leggi e regolamenti sulla rete Natura 2000

    Il progetto Natura 2000, la grande rete europea di aree naturali per la conservazione della biodiversità, cominciò a prendere piede già nel 1979 quando, agli articoli 3 e 4 della direttiva Uccelli, si affermava l’obbligo, per gli Stati membri della Comunità europea, di istituire delle zone di protezione speciale per gli uccelli e le adeguate misure di conservazione...