Monitoraggio - Uccelli da proteggere

Vai ai contenuti principali
Uccelli da proteggere
 

Monitoraggio

Naturalmente, la Rete Natura 2000 non è definita una volta per tutte. Gli ambienti sono ecosistemi dinamici, in continua evoluzione. Lo stesso elenco di specie particolarmente protette potrebbe dover essere aggiornato sulla base delle novità emerse dalle indagini scientifiche sullo stato di salute delle popolazioni.

Un’esigenza recepita proprio dalla Direttiva Habitat, che, all’articolo 11, assegna agli Stati non solo il dovere di garantire lo stato di conservazione degli habitat e delle specie elencate negli Allegati, ma anche di monitorare periodicamente lo stato di salute di specie e habitat, per poi trasmetterli in un report completo, ogni sei anni, alla stessa Commissione europea.

L’Italia, nel 2007, ha redatto il secondo Rapporto nazionale sullo stato di attuazione della Direttiva Habitat, relativamente al periodo 2001-2006. Indispensabile per valutare gli obiettivi raggiunti, il monitoraggio costituisce evidentemente anche uno strumento conoscitivo particolarmente importante, a disposizione del legislatore nazionale e comunitario, per valutare la necessità di ritarare gli interventi e aggiornare il quadro normativo nella direzione di una sempre maggiore efficacia delle azioni intraprese a livello italiano ed europeo.

Un campo, quello del monitoraggio, che vede una strettissima collaborazione tra il Ministero dell’Ambiente e della Tutela del Territorio e del Mare, la SBI (Società Botanica Italiana) e la LIPU (Lega Italiana Protezione Uccelli), a cui è stato assegnato l’incarico di realizzare strumenti utili all’applicazione delle Direttive Habitat e Uccelli. La SBI, in particolare, ha realizzato il “Manuale di interpretazione degli habitat”, riportando le previsioni generali della normativa comunitaria alla specifica realtà italiana e condividendone i risultati con l’intera comunità scientifica. Alla LIPU, in collaborazione con l’Ispra (ex Infs), il compito invece di mettere a punto una metodologia per la determinazione dei Valori di Riferimento Favorevole  e per la valutazione dello stato di conservazione delle specie di uccelli, in particolare, ma non solo, di quelle tutelate dall’allegato I dell’omonima Direttiva.

Conoscere, agire

La pubblicazione di questo sito – e di una serie di altri materiali divulgativi – rappresenta uno degli ultimi tasselli di questa ampia strategia di intervento. Una sfida che si inserisce nell’ambito del nuovo e più ampio significato che sia l’Italia sia le istituzioni internazionali danno al concetto di “conservazione”.

Conservazione come intervento non solo per la tutela delle specie protette, ma conservazione anzitutto come conoscenza, approfondimento delle esigenze ecologiche delle singole specie, monitoraggio dello stato di salute delle singole popolazioni. Quindi conservazione come divulgazione dei risultati di tutte le azioni messe in campo per la difesa dell’avifauna e della biodiversità, in modo da aumentare sia il livello di conoscenze sia la sensibilità al tema presso il pubblico dei non addetti ai lavori.

Uno studio, una metodologia, una vasta gamma di materiali divulgativi, compreso appunto questo sito. Un progetto  impegnativo che nasce anche in questo caso dalla stretta collaborazione tra il Ministero dell’Ambiente e della Tutela del Territorio e del Mare e la LIPU, Lega Italiana Protezione Uccelli.