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Inquinamento

Inquinamento, Archivio LIPU

Uccelli e altre specie selvatiche devono fare i conti anche con tutta una serie di minacce assenti in epoca storica. Insomma, minacce – l’ultima delle quali costituita dai cambiamenti climatici – strettamente connesse alle attività economiche, e prodotto della grande rivoluzione industriale, che nel nostro Paese ha avuto i suoi effetti più devastanti, sull’ambiente, a partire dal Secondo dopoguerra.

Inquinamento, Archivio LIPU

Più impattante su determinate tipologie ambientali, il problema dell’inquinamento – che di solito precede e poi accompagna i mutamenti del clima – risulta particolarmente serio per quanto riguarda le acque interne e le nostre fragili zone umide costiere. Un classico esempio sono le Pialasse ravennati o la Laguna di Venezia: qui, accanto a specchi d’acqua dove nidificano specie rarissime, sono sorti grandi complessi industriali a elevatissimo impatto ambientale. E se moltissime cose sono cambiate – sia nella normativa ambientale sia nella sensibilità collettiva che assegna un valore anche alle aree umide, alle “paludi” – esiste ancora un forte grado di incompatibilità tra determinati habitat e determinate attività industriali particolarmente inquinanti o “energivore”.

Il problema, come noto, riguarda in particolare l’intera Pianura Padana, uno degli “hot spot” – letteralmente “punto caldo” – più inquinati d’Europa. Difficile immaginare una reale inversione di tendenza senza una trasformazione generale del modo di produrre le merci, di trasportarle, di gestirne lo smaltimento. Una “rivoluzione” necessariamente giocata sui tempi lunghi, ma non per questo meno necessaria.