BECCACCIA DI MARE - Uccelli da proteggere

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Uccelli da proteggere
 
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Specie protette dalla Direttiva UccelliBECCACCIA DI MARE

NOME SCIENTIFICO: Haematopus ostralegus
 

È suggestivo lo spettacolo di una colonia di beccacce di mare radunate sulle coste sabbiose. Sul territorio italiano la specie popola quasi esclusivamente il delta del Po e pochi altri siti. Dal comportamento fortemente gregario, la Beccaccia di mare si riconosce per la livrea bianca e nera e per il lungo becco, robusto e appiattito, che le permette di aprire con facilità i gusci dei molluschi.

Stato di salute

La specie è classificata come sicura in Unione europea e lo status di conservazione è favorevole anche a livello continentale. Nel territorio Ue, in particolare dal 1970 al 2000, la popolazione nidificante e svernante è risultata stabile o in incremento. Parlando di numeri, la popolazione europea è stimata in 300mila-490mila coppie, quella svernante in oltre 840mila individui. Oltre il 96% della popolazione europea e una frazione compresa tra il 50 e il 74% di quella globale della specie nidifica negli stati dell’Unione europea.

Per quanto riguarda l’Italia, la popolazione nidificante nel 2004 risultava pari a 129-130 coppie (BirdLife International). Altri calcoli (Brichetti & Fracasso) parlano di 131-137 coppie nel 2000 e probabili 140-150 nel 2002. Popolazione che comunque non appare significativa per la conservazione della specie a livello europeo, essendo inferiore all’1% di quella dell’Unione europea e di quella continentale. Tuttavia nel nostro paese è presente la sottospecie Haematopus ostralegus longipes, la cui presenza potrebbe essere messa in relazione all’espansione recente dell’areale balcanico.

La Beccaccia di mare risulta svernante rara e localizzata in Italia. Annualmente sono stati stimati dai 10 ai 60 individui. Unico sito di presenza regolare nel Paese è il delta del Po, in particolare nella sacca di Goro sono 56 gli individui censiti nel 2004. Individui sono stati rinvenuti in precedenza anche nell’area di Grado, nello Stagno di Cagliari, alla Foce del Simeto, a Comacchio, Orbetello, Salerno e Siracusa.

Considerata specie in pericolo all'interno della Lista Rossa nazionale, è stata inserita nell'Allegato II/2 della Direttiva uccelli e la legislazione venatoria italiana ne proibisce la caccia. Nonè però stato redatto un piano d'azione nazionale nè internazionale sulla specie.