CODIROSSO SPAZZACAMINO - Uccelli da proteggere

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Specie protette dalla Direttiva UccelliCODIROSSO SPAZZACAMINO

NOME SCIENTIFICO: Phoenicurus ochuros
 

Particolarmente intelligente, il Codirosso spazzacamino è una specie dalle mille risorse. Come suggerisce il nome, frequenta molto spesso i tetti, i camini e le antenne. Durante la notte, preferisce invece anfratti di muri o cavità rocciose. Quando non è in volo, è appollaiato su sporgenze di edifici o su altri posatoi, muovendo in modo caratteristico la coda. A terra procede a piccoli saltelli. A differenza del Codirosso comune, più difficilmente nidifica in pianura e nei centri abitati, mentre è più facile vederlo d’inverno, quando il Codirosso comune è in Africa…

 

Ordine: Passeriformes 

Famiglia: Turdidae

Nella bella stagione, il Codirosso spazzacamino frequenta prevalentemente aree montane. In Italia, arriva a toccare altitudini fino a 2.600 metri sulle Alpi, ma le popolazioni asiatiche che abitano l’area himalayana si spingono anche fino a 5.000 metri. In passato, la specie abitava solo le zone di montagna, mentre da qualche anno, durante la stagione invernale, preferisce scendere a valle fino alle pianure e nei centri abitati, ambiente a cui il Phoenicurus ochuros  si è ormai perfettamente adattato, prediligendo comunque zone meno urbanizzate come piccoli paesi, centri suburbani e aree industriali. Ma è presente anche nelle grandi città dove, nella maggior parte dei casi, colonizza con il proprio nido gli edifici più alti dei centri storici.

L’areale di presenza del Codirosso spazzacamino comprende l’Europa, l’Asia minore e il Tibet. Durante lo svernamento, gli individui si spostano dall’Europa settentrionale verso le regioni mediterranee e il Nord Africa. Risulta invece pressoché assente in ampie zone dell’arcipelago Britannico e in Scandinavia. Una delle sottospecie, il Phoenicurus ochuros rufiventris , si spinge a Oriente verso il Mar Caspio e l’Iran, fino a raggiungere la Cina. Il Codirosso  spazzacamino si ciba prevalentemente di bacche, invertebrati, insetti catturati in volo – soprattutto mosche e farfalle – e, nelle zone costiere, anche di piccoli crostacei.

Di dimensioni simili a quelle di un Passero comune, ha il suo tratto caratteristico nella coda rosso-arancione, che si presenta simile in entrambi i sessi. La sua lunghezza varia tra i 14 e i 16 cm, mentre il peso è di circa 17 grammi. Il dorso del maschio è di colore grigio scuro, mentre il petto, la gola e le guance tendono al nero. Le ali si caratterizzano per una striscia bianca ben visibile nel maschio adulto, assente nella femmina e negli individui più giovani. Becco e zampe sono neri. Il piumaggio della femmina presenta tonalità più smorzate, prevalentemente grigio cenere.

Il periodo della riproduzione coincide con il mese di maggio, quando il Codirosso spazzacamino costruisce il proprio nido in fessure di rocce in ambiente montano o nelle crepe e sui cornicioni degli edifici cittadini, più raramente nelle cavità di grossi tronchi. Il nido, a forma di coppa, viene preparato con erbe secche, radici, piume e muschio. La coppia è monogama. La femmina depone dalle 4 alle 7 uova, di colore bianco, particolarmente lisce e lucide. La cova dura circa due settimane ed entrambi i genitori si occupano della cura dei pulcini, che in genere abbandonano il nido a circa un mese dalla nascita.

Prospettive

La specie non è stata, fino ad oggi, oggetto di studi approfonditi. Accanto agli studi riguardanti le aree di passaggio degli stormi migratori, è auspicabile l’avvio di indagini riguardanti l’ecologia e la biologia riproduttiva della specie, oltre alle dinamiche che caratterizzano la popolazione a livello locale al fine di individuare fluttuazioni eventualmente significative nel numero assoluto di individui.

Con i dati a disposizione è stato possibile fissare un Valore di Riferimento Favorevole (FRV) a livello locale pari a 6 coppie ogni 10 ettari. È però ancora difficile stabilire se questo stesso dato sia applicabile anche al contesto urbano, in riferimento al quale i valori di densità registrati sono ancora piuttosto approssimativi. Provvisoriamente, per le aree cittadine è stato stabilito il valore di 1,2 coppie ogni 10 ettari.

La specie in Italia viene regolarmente inanellata e, se nella prima parte degli anni Ottanta i totali annuali hanno conosciuto un leggero declino, nella seconda parte dello stesso decennio hanno virato verso un trend positivo, che si è mantenuto anche negli anni Novanta. Numeri importanti sono stati fatti registrare durante la migrazione primaverile e autunnale, ma i picchi sono stati raggiunti durante la stagione riproduttiva. Sebbene la specie risulti protetta, si mantiene comunque alta la percentuale di ricatture dovute ad abbattimenti diretti.

Le fluttuazioni fatte registrare a livello locale dalla popolazione del Codirosso spazzacamino richiedono una maggiore attenzione verso le aree più minacciate dalle alterazioni ambientali, quali ad esempio l’ambiente montano e le aree soggette ad abbandono a causa del progressivo venir meno delle tradizionali pratiche agro-pastorali, il che porterebbe, nel medio periodo, a un possibile  restringimento dell’areale di presenza della specie.

Minacce

Il Codirosso spazzacamino mostra una notevole capacità di adattamento ai differenti climi, da quelli oceanici a quelli continentali, da quelli mediterranei a quelli steppici e, infine, quelli temperati e montani. L’unica tipologia climatica che la specie tende a evitare è quella umida, in quanto causa di sviluppo di una vegetazione troppo fitta per le proprie esigenze ecologiche.

Da alcuni anni, la popolazione della specie ha sviluppato una predilezione crescente per muri ed edifici come luoghi consoni alla nidificazione e questo ha portato a una progressiva colonizzazione delle aree di bassa quota e delle pianure. Habitat ideale per la specie rimangono comunque le zone montane, nelle quali il Codirosso spazzacamino va alla ricerca di terreni sassosi o pareti rocciose fino al limite delle nevi perenni. Durante la stagione fredda, la specie abbandona queste zone per scendere a quote inferiori.

La complessiva stabilità della popolazione di Codirosso spazzacamino lascia supporre che non vi siano in atto minacce particolari che possano minarne in modo sensibile lo stato di salute. Unico elemento di disturbo è costituito dall’ampliarsi delle zone boscate a causa dell’abbandono di terreni precedentemente coltivati. I boschi infatti non rappresentano un habitat ideale per la specie, che preferisce aree aperte con una vegetazione meno fitta. A questo si aggiunge una percentuale ancora rilevante di abbattimenti dovuti a persecuzione diretta, nonostante il Codirosso spazzacamino figuri tra le specie non cacciabili in base alla legislazione venatoria vigente.

Secondo i dati registrati in seguito agli inanellamenti si registra una concentrazione maggiore di ricatture nel Nord Italia, più frequenti in autunno rispetto ai successivi mesi invernali. Questo fenomeno indica come la penisola italiana non sia solo luogo di nidificazione, ma anche di passaggio per gli individui che, durante la stagione fredda, migrano verso il bacino del Mediterraneo. È quindi necessario procedere a un attento monitoraggio dei luoghi di sosta – e a volte anche di svernamento – di questa specie per determinarne la loro importanza. Tra questi risultano, nel nostro Paese, la costa tirrenica centro-meridionale e la Sardegna.

Stato di salute

Nell’Unione europea la specie risulta classificata come sicura e il suo stato di salute è considerato favorevole anche a livello continentale. Il Codirosso spazzacamino non è stato incluso nella Lista Rossa Nazionale ma, ai sensi della legislazione venatoria italiana, risulta specie protetta e dunque non cacciabile. Infine non è stato redatto nessun Piano d’Azione Internazionale o Nazionale sulla specie.

Nel ventennio tra il 1970 e il 1990, così come nel decennio successivo, la popolazione nidificante nell’Unione europea si è mantenuta stabile con 2.600.000-5.900.000 coppie. A livello continentale le coppie nidificanti oscillano tra 4 milioni e 8.800.000. La popolazione dell’Europa meridionale è stanziale, mentre quella dei Paesi nordici è migratrice.

Anche la popolazione nidificante italiana è ritenuta stabile e si compone di circa 200mila-400mila coppie, pari al 65-67% della popolazione europea e al 5-24% della popolazione globale. La popolazione italiana totale costituisce invece il 5% di quella europea e il 7-8% di quella dell’Unione europea. La relativa stabilità è frutto di un trend non omogeneo: fenomeni di decremento locale sono infatti controbilanciati da un aumento della concentrazione della specie nelle aree urbane.

Quest’ultimo fenomeno è osservabile in diverse città italiane tra cui Udine, Torino, Varese e Forlì. In Toscana, inoltre, si è registrata un’espansione territoriale nell’area di Grosseto, mentre in Lombardia la popolazione rimane fluttuante con locali incrementi, soprattutto in corrispondenza dei centri urbani. Il numero di esemplari è in crescita anche in Sicilia, mentre si registra un calo nelle Foreste Casentinesi e nelle province di Forlì-Cesena e Ravenna.

Semaforo

Le flessioni a livello locale – probabilmente determinate da una riduzione nelle aree montane di habitat che rispondono positivamente alle esigenze ecologiche della specie – sono state controbilanciate da un aumento di  densità nelle zone urbane. La popolazione risulta quindi complessivamente stabile.  

Fattore Stato di salute Stato di conservazione
Range* Stabile Favorevole
Popolazione Trend complesso (stabile o positivo) Favorevole
Habitat della specie Stabile ma localmente in calo Favorevole
Complessivo   Favorevole

*Variazione della popolazione negli anni 

Canto

Il Codirosso spazzacamino spesso canta mentre è posato sulle antenne o sui camini delle case. Il suo verso risulta piuttosto breve e, nella prima frazione, si fa quasi graffiante. In un secondo momento emette invece dei cinguettii ravvicinati e più melodici, molto simili a quelli del Codirosso comune.