FALCO CUCULO
NOME SCIENTIFICO: Falco vespertinusSterminate coltivazioni di erba medica, alternati a praterie e brughiere. Uno scenario che in Italia si può trovare lungo il corso del Po, e specialmente nella grande bonifica ferrarese o in altre aree agricole estensive della pianura padana come in provincia di Parma. È questo il regno del Falco cuculo, un magnifico rapace la cui esistenza è chiaramente legata alle attività agricole estensive. Resiste solo laddove non è ancora arrivata la città. Solo laddove la meccanizzazione in agricoltura, abbinata all’eccessivo uso di pesticidi, non ha trasformato anche i campi coltivati in ambienti inospitali per questa come per altre specie di uccelli…
Minacce
Il Falco cuculo occupa un’area compresa tra la fascia temperata e quella continentale. Evita le aree mediterranee e oceaniche, i deserti e gli ambienti aridi, le foreste estese come le aree impervie. Predilige invece – e da essi dipende strettamente – ogni tipo di ambienti aperti, specialmente le aree coltivate in modo estensivo con piccole estensioni alberate in filari e alte densità di insetti.
Un profilo che corrisponde perfettamente all’area della Pianura Padana prospiciente il corso del Fiume Po, il che spiega il buon successo della popolazione qui insediata. Relativamente indifferente alla presenza umana, il Falco cuculo soffre invece particolarmente di quei fattori di minaccia che comportano la distruzione dei siti idonei alla nidificazione.
Questi fattori consistono essenzialmente nell’abbattimento di alberi ospitanti colonie di corvi o nidi di Corvidi – il Falco cuculo non si costruisce quasi mai il nido da solo ma occupa quello lasciato libero da corvi o similari – nonché, in particolare, nell’utilizzo massiccio di pesticidi che comporta una drastica riduzione della disponibilità di insetti, alimento principale per questa specie.
L’intensificazione delle pratiche agricole, la loro meccanizzazione, la tendenza a ridurre al minimo gli ambienti coltivati a cereali o erbe di foraggiamento in maniera non estensiva – per non parlare del declino delle aree a pascolo – hanno un influsso molto negativo sulla specie, per quanto riguarda la disponibilità di prede. Altra minaccia registrata, la persecuzione diretta durante la migrazione, fonte di mortalità molto elevata per una specie “errante” quale è il Falco cuculo.