GHEPPIO - Uccelli da proteggere

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Uccelli da proteggere
 
Specie protette dalla Direttiva UccelliSpecie protette dalla Direttiva Uccelli
Specie particolarmente protette dalla Direttiva UccelliSpecie particolarmente protette dalla Direttiva Uccelli
 

Specie protette dalla Direttiva UccelliGHEPPIO

NOME SCIENTIFICO: Falco tinniculus
 

Il Gheppio è un piccolo rapace. I suoi eleganti volteggi disegnano coreografie maestose durante il volo. Questi movimenti, simili a una danza, sono valorizzati dalle tipiche ali “a ventaglio”. Durante il corteggiamento, la femmina rimane solitamente appollaiata, mentre il maschio le ronza intorno piroettando armoniosamente. Questo splendido falco è agile e snello: possiede un’elevata capacità di adattamento agli ambienti più diversi ed è tra gli uccelli predatori più diffusi in Italia.  

Prospettive

In Sicilia – una delle zone a maggiore densità per la specie nel nostro Paese – diverse coppie occupano i medesimi siti riproduttivi per più anni, dando luogo a nidificazioni a carattere “semi-coloniale” ad elevata densità (anche 7.5 coppie per km²). Considerando i valori di densità, si notano punte di 5,6-7,5 coppie per km² in Sicilia e di 9,5 nel centro storico di Roma.

Negli altri contesti occupati dalla specie, difficilmente si superano valori di 10-15 coppie per 100 km². Sulla base di questi dati, è stato calcolato un FRV (Valore di Riferimento Favorevole) pari a 15 coppie per 100 km² in ambienti favorevoli (paesaggi aperti e semiaperti) e a 10 coppie per 100 km² in aree meno idonee (aree prevalentemente boschive o caratterizzate da altri ambienti meno idonei).

A livello locale, in quelle aree dove la specie nidifica in situazioni assimilabili a “riproduzione semi-coloniale”, valori di densità compresi tra 5 e 10 coppie per km² possono essere proposti come FRV.

Tra le azioni di conservazione necessarie per la tutela delle popolazioni principali della specie, risulta certamente utile mantenere paesaggi agricoli non intensivi, limitando l’uso di pesticidi e antiparassitari. In ambito urbano – e rurale, dove la specie nidifica presso edifici o altri manufatti – è importante mantenere i siti di nidificazione e favorire il buon esito della riproduzione, evitando interventi di restauro o altri lavori su edifici adatti ad ospitare nidi. 

Come per altre specie che utilizzano nidi di gazze e cornacchie grigie per la riproduzione, le campagne di abbattimento di Corvidi possono risultare comunque dannose in termini di conservazione per la specie.