MAGNANINA SARDA - Uccelli da proteggere

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Uccelli da proteggere
 
Specie protette dalla Direttiva UccelliSpecie protette dalla Direttiva Uccelli
Specie particolarmente protette dalla Direttiva UccelliSpecie particolarmente protette dalla Direttiva Uccelli
 

Specie particolarmente protette dalla Direttiva UccelliMAGNANINA SARDA

NOME SCIENTIFICO: Sylvia sarda
 

Sardegna, Corsica, Arcipelago toscano sono le poche aree ospitanti l’intera popolazione di questa specie endemica del Mediterraneo. A caratterizzarlo è un piumaggio particolarmente scuro, su cui campeggia l’occhio rosso e soprattutto una coda particolarmente lunga, considerando le modeste dimensioni della specie, pari anche alla metà dell’intera lunghezza del corpo. Isolotti e coste del Mediterraneo occidentale, dove la temperatura di luglio non sale mai sopra i 26° di media, dove l’inverno é mite e le gelate assolutamente eccezionali, sono l’habitat prediletto per la specie, che rarissimamente si spinge al di fuori dei pochi siti qui considerati…

Minacce

Al di fuori dell’area toscana e sarda l’unico sito di nidificazione accertata risulta la Sicilia, con pochissime coppie nidificanti, anche se è altamente probabile una recente estinzione della popolazione locale, in base alle ultime indagini effettuate sull’isola. A questa grande vulnerabilità si aggiunge l’estrema delicatezza di questa specie rispetto a tutta una serie di esigenze ecologiche che vanno dalla copertura vegetale uniforme e bassa – anche al di fuori del periodo riproduttivo – con suoli generalmente poveri percorsi periodicamente da incendi. Proprio gli incendi sembrano giovare in una certa misura alla specie, favorendo il rinnovo della vegetazione preferita dalla Magnanina sarda ed evitando il formarsi di una vegetazione troppo alta o fitta.

Poche, per la verità, le informazioni disponibili su successo riproduttivo e produttività. Per la sottospecie delle Baleari, per esempio, si è registrato un tasso di schiusa pari al 76% in covate formate da una media di 6 uova. Poco per procedere a un’esatta definizione delle principali minacce per la specie e a una precisa qualificazione dei fattori in grado di influenzare l’esito della riproduzione.

Risulta abbastanza evidente, in ogni caso, la forte esposizione della specie a modificazioni degli habitat. Tra le possibili minacce va naturalmente annoverata anche la locale avanzata degli agglomerati urbani, che potrebbero  mettere sotto pressione i pochi siti di nidificazione accertata.