MARANGONE DAL CIUFFO - Uccelli da proteggere

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Specie protette dalla Direttiva UccelliSpecie protette dalla Direttiva Uccelli
Specie particolarmente protette dalla Direttiva UccelliSpecie particolarmente protette dalla Direttiva Uccelli
 

Specie particolarmente protette dalla Direttiva UccelliMARANGONE DAL CIUFFO

NOME SCIENTIFICO: Phalacrocorax aristotelis desmarestii
 

Tra Sardegna e coste toscane si trova il regno del Marangone dal ciuffo. Per i non addetti ai lavori, la specie ricorda molto da vicino le fattezze del classico Cormorano, che peraltro appartiene alla stessa famiglia: corpo slanciato, becco sottile, piumaggio nero lucido, zampe nerastre. Fa eccezione il ciuffo, da cui la specie prende il nome, elemento fondamentale della “livrea” indossata dal maschio durante il corteggiamento…

Prospettive

Non del tutto noti sono i parametri demografici e riproduttivi della popolazione italiana della specie. Alcune simulazioni sono state condotte utilizzando i valori medi disponibili, produttività pari a 1,87 – in linea con il tasso d’involo di 2,4 riscontrato in Sardegna – e tassi di mortalità pari al 41% il primo anno, al 16% negli anni successivi, mentre la vita massima della specie non dovrebbe andare oltre i 15 anni.

Dati questi parametri, la popolazione sarda appare stabile o in leggero incremento nel medio periodo – i prossimi 30 anni – e con ottime possibilità di persistenza a lungo termine. Per questo motivo la stima attuale della popolazione – 2.120 coppie, pari a circa 9mila individui – viene assunta quale Valore di Riferimento Favorevole (FRV) per la popolazione isolana della specie.

Più preoccupante è lo scenario se si analizza la popolazione tirrenica, toscana e laziale. Qui, in caso di produttività non ottimale – si è utilizzato il valore di 1,32, il più basso riscontrato – la popolazione avrebbe scarse possibilità di sopravvivere autonomamente, senza continui apporti di individui dalla Sardegna o dalla Corsica. Considerando uno scenario migliore – e una produttività pari a 1,87 – le possibilità di sopravvivenza sarebbero invece più elevate, anche data l’attuale consistenza della popolazione. Pertanto, si propone come Minima Popolazione Vitale (MVP) la soglia di 290 individui, pari a 75-80 coppie nidificanti, che avrebbe buone probabilità di sopravvivenza nei prossimi 100 anni anche ipotizzando valori più contenuti di produttività. Lo stesso valore è applicabile alla popolazione siciliana, attualmente stabile o in lieve calo.

Oltre a incrementare la consistenza della colonia toscana-laziale e siciliana, per raggiungere valori più prossimi all’FRV, sono indispensabili azioni di conservazione volti alla protezione dei siti riproduttivi. Soprattutto, le misure andrebbero indirizzate alla tutela dei siti più importanti da ogni forma di disturbo antropico, turisti ma anche imbarcazioni, che causano una notevole mortalità diretta, per esempio, nella popolazione toscana.