PIOVANELLO TRIDATTILO - Uccelli da proteggere

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Specie particolarmente protette dalla Direttiva UccelliSpecie particolarmente protette dalla Direttiva Uccelli
 

Specie protette dalla Direttiva UccelliPIOVANELLO TRIDATTILO

NOME SCIENTIFICO: Calidris alba
 
Semaforo N.C.

Il Piovanello tridattilo deriva il suo nome dal possesso di tre sole dita alle zampe. Molto gregario, soprattutto durante l'inverno e le migrazioni,  presenta in stormo volo coordinato, ma senza le evoluzioni del pancianera. È una specie che si avvista soprattutto sulla costa, molto raramente nell’entroterra. Al suolo corre rapidamente beccando il cibo sulla sabbia al margine delle onde, anche associandosi ad altri limicoli come Pivieresse e Fratini. È abbastanza facile da osservare nonostante le piccole dimensioni anche perché frequenta aree aperte con poca o nulla vegetazione. Vola a quote modeste e spesso bassissime sopra l'acqua compiendo talvolta ripidi variazioni di direzione.

 

Ordine: Charadriiformes

Famiglia: Scolopacidae

Il Piovanello tridattilo è lungo 17-19 centimetri e raggiunge a stento un’apertura alare di 40 centimetri. Gli adulti in inverno appaiono molto chiari con parti inferiori bianche, zampe nere e becco dritto e breve. In volo si notano le timoniere centrali nere, le copritrici delle remiganti nere e la netta fascia alare bianca. Durante il periodo primaverile il mantello dell’adulto è molto più scuro e le copritrici alari appaiono solo marginate di bianco; anche la testa e il petto risultano più scure. Maschi e femmine sono indistinguibili in natura tra di loro.

Il Piovanello tridattilo si ciba di piccoli crostacei, molluschi, vermi marini, insetti acquatici e loro larve, resti di animali marini e germogli di salicornie e alghe. Si riproduce nella tundra artica. In migrazione o svernamento lo si può trovare lungo le coste marine meglio se melmose o sabbiose. In Italia è specie di passo irregolare ed invernale.

Il Piovanello tridattilo è una specie scarsamente e solo occasionalmente inanellata in Italia, come mostrato dall'andamento del tutto irregolare dei totali annuali, che assumono valori massimi compresi entro poche decine di soggetti. La quasi totalità degli inanellamenti ha luogo durante il passo primaverile, con una netta concentrazione tra fine aprile e fine maggio. Numeri molto bassi di catture si riferiscono alla migrazione post-riproduttiva, in settembre. Pochissimi i siti di inanellamento, esclusivamente costieri, con una forte prevalenza dell'area della Tenuta di San Rossore in Toscana e del Delta del Po.

Le ricatture in Italia si collocano nelle fasi di migrazione, sia primaverile tra marzo e maggio, che post-riproduttiva in settembre e ottobre. Durante la migrazione il Piovanello tridattilo frequenta soprattutto litorali sabbiosi in corrispondenza di foci fluviali e sbocchi lagunari, laguna, saline, banchi di fango e lungo le coste rocciose e in migrazione si rinviene anche lungo fiumi e laghi dell’interno.

Prospettive

La qualità delle informazioni sulle popolazioni svernanti è da ritenersi buona, grazie al censimento standardizzato degli uccelli acquatici svernanti sul territorio nazionale, coordinato dall’ISPRA. I dati relativi alla presenza e quantità dei migratori sono invece molto più localizzati e relativi a casi più o meno locali e specifici.

Si tratta di una specie che presenta uno stato di conservazione favorevole a livello europeo come svernante. In ogni caso, è importante conservare i principali siti di sosta e svernamento. Conservare i siti di sosta e svernamento in particolare quelli costieri, preservandoli da eccessivo disturbo antropico.

Minacce

La specie appare minacciata da inquinamento, trasformazione e frammentazione degli ambienti di sosta e alimentazione e disturbo venatorio nelle aree di svernamento. Altre potenziali minacce per la specie sono rappresentate da cambiamenti climatici globali, influenza aviaria, botulismo.

Stato di salute

La specie è considerata attualmente sicura in Unione Europea. Non è stato redatto un Piano d’Azione Internazionale o Nazionale sulla specie. Il Piovanello tridattilo non è incluso nell’Allegato I e nell’Allegato II/2 della Direttiva Uccelli (Direttiva 79/409/CEE). La popolazione dell’Unione Europea è stata stimata in 25.000-50.000 coppie (concentrate in Groenlandia e Svalbard), mentre quella svernante risulta superiore ai 47.0000 individui. L’Italia non ospita popolazioni nidificanti della specie ed il numero di individui svernanti non è particolarmente significativo.