STERNA ZAMPENERE - Uccelli da proteggere

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Uccelli da proteggere
 
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Specie particolarmente protette dalla Direttiva UccelliSpecie particolarmente protette dalla Direttiva Uccelli
 

Specie particolarmente protette dalla Direttiva UccelliSTERNA ZAMPENERE

NOME SCIENTIFICO: Sterna nilotica
 

Lunga quasi 40 cm, è inconfondibile per il suo piumaggio candido, a cui fa da contrasto il becco nero pece e la calotta nera di piume che ricopre la parte superiore del capo, per scendere di qualche centimetro sul retro del collo. Snella ed elegante in volo, ha iniziato a riprodursi nel nostro Paese nell’oramai lontano 1954, quando i primi nidi furono avvistati nelle Valli di Comacchio…

Prospettive

Nelle Valli di Comacchio, l’habitat originario di colonizzazione da parte di questa specie, è stato osservato un tasso di successo riproduttivo pari a 1,35 giovani involati per coppia. Una produttività mediamente più bassa di quella censita in altre aree d’Europa (1,48 il dato registrato in Danimarca). In termini di mortalità, è stato osservato (sempre in Danimarca) che meno di un giovane su due supera il primo anno di vita, mentre negli anni seguenti il tasso di mortalità si attesta sul 22,8%.

Questi del resto gli unici valori disponibili per calcolare un Valore di Riferimento Favorevole (FRV), che deve tenere conto anche del tasso di mortalità medio di altre specie di Sterna, non altrettanto elevato.

Due le macro-popolazioni importanti ai fini del calcolo di questo parametro. La popolazione continentale e la popolazione sarda. Quest’ultima appare quella più a rischio: stimabile in una cinquantina di coppie, corrispondenti a 180 individui, mostra un’elevata probabilità di estinzione nei prossimi cento anni. In base ai calcoli effettuati la popolazione isolana dovrebbe raggiungere almeno i 720 individui per dimostrarsi vitale nel lungo periodo. Discorso pressoché analogo, tuttavia, per la popolazione continentale, per la quale sarebbero necessarie 570 coppie, pari a 2.000 individui, per garantire buone probabilità di autosostentamento in futuro.

Incrementare entrambe le popolazioni – attualmente ampiamente al di sotto dell’FRV proposto – risulta una condizione fondamentale per garantire la persistenza di entrambe le popolazioni. Un obiettivo raggiungibile solo attraverso la tutela e l’opportuna gestione dei siti di nidificazione, sia dal punto di vista del controllo del livello idrico sia rispetto all’esigenza di tutelare i siti da un eccessivo disturbo da parte dell’uomo.