STERPAZZOLINA DI MOLTONI - Uccelli da proteggere

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Specie protette dalla Direttiva UccelliSTERPAZZOLINA DI MOLTONI

NOME SCIENTIFICO: Sylvia subalpina
 

È in onore di Edgardo Moltoni, considerato il padre italiano della moderna ornitologia, che la Sylvia subalpina è stata denominata Sterpazzolina di Moltoni. Nonostante l’incertezza e le opinioni discordanti sulla sua effettiva differenziazione rispetto ad altre sottospecie di Sterpazzolina, presenta tratti specifici e, come indica il nome scientifico, è localizzata in buona parte dell’Italia settentrionale e anche centrale

 

Ordine: Passeriformes Famiglia: Sylviidae

Riconosciuta come specie a sé stante soltanto in tempi recenti, dopo un dibattito sulla sua tassonomia durato oltre sessant'anni, la Sterpazzolina di Moltoni è diffusa in buona parte dell'Italia centro-settentrionale, dal Piemonte all'Emilia-Romagna, dalle Marche alla Toscana, alla Sardegna. La sua presenza è segnalata anche in Corsica, nella Francia meridionale e nelle Isole Baleari.

Sylvia subalpina non ama gli spazi troppo aperti, né le formazioni forestali ad alto fusto: suo habitat prediletto sono invece i cespugli medio-bassi al margine di boschi termofili e mesofili di latifoglie, in particolare di roverella, e la macchia mediterranea alta, ambienti nei quali durante la primavera, di ritorno dall'Africa centro-occidentale dove trascorre l'inverno, costruisce il nido: vi vengono deposte in media 3-4 uova.

A lungo considerata una sottospecie della Sterpazzolina comune (Sylvia cantillans ), la Sterpazzolina di Moltoni se ne differenzia in realtà per alcuni elementi peculiari, sia dal punto di vista estetico, sia da quello comportamentale. I maschi sono caratterizzati, nella parte inferiore del corpo, da disegno uniforme e colore debolmente aranciato, un poco più vivace al centro del petto.

Caratteristico anche il mustacchio bianco ai lati del becco, seppur meno pronunciato rispetto ai maschi di Sterpazzolina comune. La parte superiore del corpo e le ali sono invece bruno-grigiastre, su tonalità più marcate rispetto alle femmine, distinguibili in genere per il piumaggio più smorto e uniforme e contraddistinte anche dal colore biancastro prevalente su pancia, petto e sottocoda.

Prospettive

Pochi e frammentari i dati di cui disponiamo sulla Sterpazzolina di Moltoni. Nell'Appennino settentrionale e sulle coste della Toscana la densità raggiunge mediamente valori compresi tra le 5 e le 9 coppie ogni 10 ettari, superando frequentemente le 10 coppie ogni 10 ettari: è questo il Favourable Reference Value (FRV) preso in considerazione su scala locale, mentre allargando lo sguardo alle diverse zone che compongono l'areale il valore di riferimento è di 50 coppie per chilometro quadrato.

Considerata la grande responsabilità dell'Italia per la conservazione della specie, è auspicabile che nei prossimi anni vengano ad essa dedicati studi specifici, tali da accrescere in maniera significativa la quantità di dati in nostro possesso. È altresì indispensabile attuare politiche di gestione e tutela del territorio mirate alla conservazione degli habitat idonei alla riproduzione.

Minacce

La principale minaccia per la Sterpazzolina di Moltoni è rappresentata dalla distruzione dell'habitat. Incendi, cementificazione, conversione a pascolo ed evoluzione a bosco delle aree cespugliate sono dunque i pericoli più gravi per la sopravvivenza della specie.

A causa della scarsità di informazioni risulta difficile indicare specifiche strategie per la conservazione, ma in ogni caso è importante preservare gli ambienti frequentati dalla Sterpazzolina di Moltoni da qualsiasi alterazione dovuta all’azione umana.

Ovviamente incrementare le conoscenze su distribuzione, consistenza di popolazione ed ecologia della specie, per la cui conservazione l’Italia ha la principale responsabilità, è il primo passo verso la predisposizione di strategie adeguate.

Vista la marcata divergenza riscontrata tra le popolazioni insulari e quelle continentali,  andranno garantite buone condizioni sia in Sardegna che nelle regioni centro-settentrionali.

Stato di salute

Sono pochi gli studi a oggi realizzati sulla Sterpazzolina di Moltoni. Dai dati in nostro possesso è comunque possibile stimare una popolazione compresa tra le 50 mila e le 130 mila coppie nel nostro Paese, pari ad almeno due terzi dell'intera popolazione globale. L'Italia ha dunque un ruolo fondamentale per la conservazione della specie.

Le informazioni di cui disponiamo ci consentono di ipotizzare un trend demografico stabile o, più probabilmente, in aumento, così come in progressiva espansione - specialmente verso nord - risulta essere l'area di diffusione.

Questa crescita dell'areale di nidificazione è particolarmente rilevante in Piemonte (+41% tra l'inizio degli anni Ottanta e la fine degli anni Novanta), dove vivono dalle 1.000 alle 3.000 coppie. In termini assoluti, è la Toscana la regione in cui si concentra la maggior parte della popolazione complessiva: intorno alla metà degli anni Novanta la stima era di 25-100.000 coppie, in ulteriore crescita.

Semaforo

Si ritiene probabile che la Sterpazzolina di Moltoni abbia avuto negli ultimi decenni un’espansione dell’areale di presenza, soprattutto verso nord. Il suo range è da considerare quindi in incremento o perlomeno stabile, anche se non mancano dati di decremento, ad esempio in provincia di Ravenna o nell’area di Firenze.
Anche le popolazione della specie è probabilmente stabile o in incremento, tuttavia l’assoluta mancanza di dati al riguardo suggerisce una valutazione prudente. È inoltre possibile che una porzione delle nuove aree di presenza sia riconducibile a una conoscenza più approfondita della specie più che a un’espansione o a un aumento.
Scarsa conoscenza anche per quel che riguarda le variazioni dell’habitat. L’abbandono delle aree coltivate e pascolate alle quote medio-basse nell’Appennino centro-settentrionale ha sicuramente favorito l’espansione della specie a breve termine, ma sul lungo periodo l’instaurazione di consorzi forestali giocherà sicuramente un ruolo negativo per la specie.
Un ruolo importante per la conservazione è quello ricoperto dalle condizioni riscontrate durante le svernamento in Africa e nel corso della migrazione da e per i quartieri riproduttivi. Mancano tuttavia al momento dati riguardanti gli effetti di tali condizioni sui contingenti nidificanti.

Fattore Stato di salute Stato di conservazione
Range Probabilmente stabile o in espansione Favorevole
Popolazione Variazioni sconosciute Sconosciuto
Habitat della specie Probabilmente stabile Favorevole
Complessivo   Favorevole
Canto

Nonostante la forte somiglianza tra le specie, la Sterpazzolina di Moltoni presenta un canto marcatamente diverso da quello della Sterpazzolina comune e forse più simile a quello della Sterpazzola della Sardegna o del Canapino. La Sylvia subalpina ha infatti un verso più prolungato e vibrato, simile a un lungo trillo d’allarme, formato da sette o otto note emesse in accelerazione.