ANATRA MARMORIZZATA - Uccelli da proteggere

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Specie particolarmente protette dalla Direttiva UccelliSpecie particolarmente protette dalla Direttiva Uccelli
 

Specie particolarmente protette dalla Direttiva UccelliANATRA MARMORIZZATA

NOME SCIENTIFICO: Marmaronetta angustirostris
 

Illuminato dai raggi del sole, il piumaggio di questa specie restituisce un effetto visivo stupefacente, quasi si trattasse di una magnifica opera di Murano, in vetro soffiato. Non a caso porta il nome di marmorizzata, per il candido mantello su cui spiccano densi ciuffi di piume, bianche ma con sfumature del colore dell’alabastro e della giada. Nero è l’occhio, e scuro è anche il becco, per una specie abituata a muoversi in gruppo, e anche a nidificare in colonie più o meno abbondanti. L’Italia? Ospita una minuscola colonia, probabilmente nidificante, nelle zone umide del Trapanese…

Stato di salute

La minuscola popolazione italiana, 1-3 coppie a seconda degli anni, risulta irrilevante dal punto di vista percentuale. Se non fosse che nell’intera Europa comunitaria la popolazione di Anatra marmorizzata superstite non supera attualmente le 210 coppie, anche secondo le stime più favorevoli, per larga parte concentrate in Spagna e pari a non più di un quinto della popolazione continentale complessiva.

In tutto il mondo, poi, si stima una presenza di 8-13mila coppie della specie, assegnando anche al nostro Paese un ruolo fondamentale per la sua tutela. Rara e localizzata al contempo, nidificante in pochissimi siti, l’Anatra marmorizzata – oggetto di un Piano d’azione  sia internazionale sia nazionale – potrebbe avere trovato nel Trapanese un’area idonea, come dimostrano le buone performance delle poche coppie presenti in termini di successo riproduttivo.

Una nidificazione che peraltro risale a tempi recentissimi, e cioè all’anno 2000, quando il primo nido è stato individuato in Sicilia. Più di recente, alcune osservazioni sono state registrate anche nell’Italia peninsulare, dalla Lombardia all’Emilia-Romagna, dalle Marche al Lazio, fino a Puglia e Toscana, anche se tali avvistamenti appaiono sostanzialmente legati al rilascio di soggetti allevati nell’ambito di progetti di reintroduzione. In Sicilia, la prima riproduzione ha dato un esito molto positivo: 8 pulcini nati, 7 involati. La specie ha poi continuato a riprodursi nello stesso sito, con 9 pulcini involati nel 2001, nessuno nel 2002, 6 nel 2003, ben 22 nel 2004, 21 nel 2005. Più di recente, la specie ha nidificato anche al Lago Preola, al Lago Murana e nel Pantano Longarini, mentre individui in periodo riproduttivo sono stati osservati anche in Sardegna.

Una frazione irrilevante, naturalmente, rispetto al contingente comunitario, eppure da tenere sotto stretta osservazione data la consistenza assoluta della popolazione comunitaria, che considerando la cifra più bassa della forbice statistica potrebbe non superare le 30 coppie. Peraltro, i censimenti effettuati su base storica restituiscono un quadro particolarmente allarmante per la specie, in larghissimo declino tra il 1970 e il 1990, seguito da parziale stabilità. La stessa popolazione continentale, concentrata in Turchia e Azerbaijan, è andata incontro a un moderato ma inesorabile declino tra il 1990 e il 2000.