AQUILA DI BONELLI - Uccelli da proteggere

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Uccelli da proteggere
 
Specie protette dalla Direttiva UccelliSpecie protette dalla Direttiva Uccelli
Specie particolarmente protette dalla Direttiva UccelliSpecie particolarmente protette dalla Direttiva Uccelli
 

Specie particolarmente protette dalla Direttiva UccelliAQUILA DI BONELLI

NOME SCIENTIFICO: Hieraaetus fasciatus
 

Inconfondibile in volo, grazie alla macchia bianca presente sul dorso, l’avvistamento dell’Aquila di Bonelli rappresenta un evento oramai raro, e limitato alla sola Sicilia. Schiva, insofferente alla presenza dell’uomo e di altri rapaci, la specie è impegnata in una grande battaglia per la sopravvivenza: dalla minaccia dei bracconieri, dagli incendi dolosi che stanno distruggendo quel che resta del suo habitat…

Stato di salute

La specie è considerata in serio pericolo sia a livello comunitario sia su scala continentale. Evidente il declino registrato negli ultimi 30-40 anni, un declino che si è solo parzialmente arrestato nell’ultimo decennio, tanto che in Europa, attualmente, la popolazione complessiva di Aquila di Bonelli non supera il migliaio di coppie, pari peraltro alla quasi totalità della popolazione continentale complessiva.

In Italia la popolazione è ridotta a sole 13-18 coppie (che crescono a 18-20 secondo i dati raccolti da altri autori). Tutelata sia da un Piano d’Azione Internazionale, sia dalle Direttive comunitarie sia, infine, dalla legislazione venatoria italiana, l’Aquila di Bonelli si trova tuttora in uno stato di conservazione particolarmente critico nell’intero continente.

Per questo anche la tutela della ridottissima popolazione italiana – pari a non oltre il 2% di quella complessiva europea – risulta estremamente importante per garantire la sopravvivenza della specie almeno a livello del bacino mediterraneo. Tanto più se si pone attenzione alla passata distribuzione della specie nel nostro Paese, di certo più ampia e non limitata con certezza, come oggi, alla sola area siciliana.

Il generale decremento delle coppie nidificanti nel nostro Paese non sembra peraltro arrestarsi, con locali estinzioni e rare colonizzazioni. In Sicilia sono stimate 13 coppie, di cui 9 certe, diminuite di oltre il 13% rispetto agli anni Ottanta, mentre negli anni Settanta le coppie stimate erano almeno 40. In Sardegna, dopo la diminuzione drastica registrata negli anni Sessanta e Settanta, la popolazione nidificante non raggiunge probabilmente le 2-3 coppie. Una presenza stimata – e non accertata – riguarda anche la Calabria, con una o due coppie avvistate in Aspromonte.

Particolarmente vistoso il decremento della specie su scala generale, essendo la popolazione sarda passata dalle 30 coppie degli anni Settanta alle attuali – probabili – 2 o 3 coppie, mentre in Calabria non vi erano dubbi della presenza della specie, ma si trattava del “lontano” 1975. Peraltro, in Europa l’Aquila di Bonelli è confinata alla sola regione mediterranea, in aree montuose e terreni scoscesi ad un’altitudine media di 6-700 metri: particolarmente contenuto il tasso d’involo, con non più di due giovani involati per coppia di successo, nel 50% dei casi, uno soltanto, nel restante 50% delle rilevazioni, anche se il successo riproduttivo registrato in Sicilia appare uno dei più elevati dell’intera area mediterranea, il che spiega la relativa stabilità della popolazione dell’isola.