AQUILA MINORE - Uccelli da proteggere

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Uccelli da proteggere
 
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Specie particolarmente protette dalla Direttiva UccelliSpecie particolarmente protette dalla Direttiva Uccelli
 

Specie particolarmente protette dalla Direttiva UccelliAQUILA MINORE

NOME SCIENTIFICO: Hieraaetus pennatus
 
Semaforo N.C.

Per questa piccola aquila, l’Italia è terra di passaggio, per raggiungere l’Africa, dove ama trascorrere l’inverno. Un viaggio spesso denso di pericoli, in primo luogo i bracconieri che continuano ad insistere su questa specie. A volte questo viaggio si ferma in Sicilia, dove il “generale inverno” si fa più docile, dove già a febbraio c’è profumo di primavera…

Stato di salute

L’Aquila minore è una specie rara, con stato di conservazione “sfavorevole” sia nell’Unione Europea sia a livello continentale. Mai tutelata da un Piano d’Azione Internazionale questo rapace risulta comunque protetto dalla Direttiva Uccelli e – a livello nazionale – dalla legislazione venatoria vigente.

La popolazione europea della specie non supera le 2.700-5.800 coppie, pari a quasi due terzi della popolazione continentale complessiva e a non più di un quarto di quella globale. Un tempo avvistata piuttosto di rado sui nostri cieli, l’Aquila minore ha iniziato ha scegliere l’Italia con più regolarità, per la migrazione, a partire dal 2004, quando si è registrato un passaggio di oltre 500 individui.

A questo dato si è accompagnato un leggero incremento del contingente svernante, stimato al 2005 in una forbice tra 173 e 202 individui (di cui la gran parte in Sicilia). La Spagna è la regione di provenienza accertata della maggior parte degli individui che transitano nel nostro Paese. Un fenomeno – quello della dispersione – che interessa soprattutto gli individui più giovani.

Va sottolineato come tra le esigenze principali dell’Aquila minore vi sia la presenza di foreste in cui nidificare, preferibilmente miste ad ambienti aperti, dal livello del mare fino a latitudini quasi mai superiori ai 2.000 metri, in climi comunque temperati e caratterizzati da elevata presenza di prede. Spesso, per cacciare, l’Aquila minore si spinge fino alle aree coltivate, con ulteriori rischi rispetto alla possibilità di subire disturbo da parte dell’uomo o anche atti di persecuzione diretta.