AVERLA CAPIROSSA - Uccelli da proteggere

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Uccelli da proteggere
 
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Specie protette dalla Direttiva UccelliAVERLA CAPIROSSA

NOME SCIENTIFICO: Lanius senator
 

La lunga coda, il dorso nero con evidenti “spalline” bianche e, soprattutto, la parte superiore della testa rossa, meno brillante nella femmina: sono questi i tratti distintivi dell’Averla capirossa, specie sempre più rara alle nostre latitudini. La sua presenza può essere notata, però, anche dai segni che lascia sul terreno: i grossi invertebrati che caccia con il becco adunco – tipico delle averle – vengono infilzati ai rami spinosi di arbusti come rose canine, prugnoli o biancospini, che diventano così vere e proprie riserve di cibo a cielo aperto...

Prospettive

L’Averla capirossa è una specie poco studiata a livello complessivo: la maggior parte delle informazioni disponibili – trend di popolazione, valori di densità noti – si riferiscono a situazioni locali, e mancano studi approfonditi su ecologia e biologia riproduttiva.

Basandosi sulle conoscenze disponibili, che fanno riferimento unicamente alla sottospecie nominale che nidifica nell’Italia continentale, si può proporre un Valore di Riferimento Favorevole (FRV) pari a 5 coppie per kmq a scala di comprensorio. Probabilmente, è corretto assumere questo valore su scala più generale per aree di qualche kmq di estensione.

Dato il quadro critico che nel complesso caratterizza l’Averla capirossa, potrebbe rivelarsi importante, a fini conservazionistici, l’identificazione di aree specifiche dove poter impostare criteri di gestione degli ambienti aperti che tengano conto delle esigenze ecologiche della specie, che potrebbe essere favorita anche da un recupero del pascolo brado. In linea generale, come per altre specie di uccelli e averle legate agli ambienti aperti, è necessario favorire la presenza di praterie arbustate nonché delle formazioni tradizionali tipiche del paesaggio agricolo quali siepi, filari, alberi.

Potenzialmente importanti per la conservazione della specie sono anche le condizioni riscontrate durante lo svernamento in Africa e la migrazione per e da i quartieri riproduttivi. Meritano, da questo punto di vista, ulteriori approfondimenti gli elementi raccolti durante le fasi della migrazione che vedono nel nostro Paese un importante sito di passaggio e sosta per le popolazioni.