

BALESTRUCCIO
NOME SCIENTIFICO: Delichon urbicum
“Non v’è sporgenza, fregio, contrafforte o cantuccio che appena sembri adatto, dove l’uccello non abbia intessuto con grande amore il suo pendulo letto e n’abbia fatto una feconda culla”. Così William Shakespeare nel Macbeth descriveva il Balestruccio, riferendosi all’abitudine della specie di costruire il nido in qualunque spazio, creato dall’uomo o dalla natura, sufficientemente riparato e accogliente. Affezionato ai cornicioni degli edifici, ma anche alle rupi più ripide, il Delichon urbicum non ama posarsi sui rami e supera la Rondine comune in agilità, velocità dei volteggi e anche nell’altezza del volo…
Minacce
Sono molteplici i fattori che mettono a rischio lo stato di conservazione del Delichon urbicum ma, più di ogni altra cosa, a incidere pesantemente sono, da un lato, le condizioni meteorologiche, dall’altro l’intervento dell’uomo tramite attività di edificazione o alterazione dell’ambiente. Un’ulteriore minaccia per la specie deriva dall’inquinamento dell’aria. Tutti questi fattori vanno a influenzare in modo particolare il periodo della nidificazione.
Ogni considerazione non può comunque prescindere da un dato: delle centinaia di uova che vengono deposte, circa il 14% non si schiudono. Le cause sono molteplici: l’abbandono, l’infertilità e morte, la deposizione in nidi non utilizzati e la mancata incubazione. Nel periodo della riproduzione incide anche la disponibilità di fango, indispensabile per la costruzione dei nidi.
Ecco perché il Balestruccio è fortemente influenzato dalle condizioni meteorologiche: se la pioggia garantisce disponibilità di fango e abbondanza di cibo per sfamare i pulcini, un periodo di maltempo troppo prolungato, d’altra parte, può essere causa di un’elevata mortalità­. Tuttavia, estati troppo secche e calde possono causare decessi per disidratazione e stress da calore.
Per quanto riguarda la nidificazione in aree urbane – che può interessare anche città di grandi dimensioni – incidono negativamente sulla sopravvivenza dei balestrucci gli interventi di messa in sicurezza e di manutenzione di edifici storici come anche l’architettura degli edifici più moderni, minimalisti, squadrati e privi di nicchie, e che dunque non offrono ambienti adeguati alle esigenze della specie. Altre minacce sono costituite dall’utilizzo di pesticidi, dalla penuria di prede, dall’inquinamento dell’aria e dall’occupazione del nido da parte di altre specie come il Passer italiae e il Passer hisponiolensis.