CAPOVACCAIO - Uccelli da proteggere

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Uccelli da proteggere
 
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Specie particolarmente protette dalla Direttiva UccelliSpecie particolarmente protette dalla Direttiva Uccelli
 

Specie particolarmente protette dalla Direttiva UccelliCAPOVACCAIO

NOME SCIENTIFICO: Neophron percnopterus
 

Il Capovaccaio predilige gli ambienti aperti, ideali per procurarsi il cibo. Come tutti gli avvoltoi, il Capovaccaio si nutre di carogne, svolgendo l’importante funzione ecologica di “spazzino”. Non è sicuramente un animale noto per la sua bellezza, ma certo non si può negare la sua utilità…

Minacce

Il Capovaccaio nidifica prevalentemente negli ambienti aridi brulli e steppici, vicino alle pareti rocciose. Particolarmente sensibile al disturbo da parte dell’uomo, la specie si avventura alla ricerca di cibo su terreni aperti, in zone con bassa vegetazione e anche in discariche. Oltre alle classiche “carogne”, il Capovaccaio non disdegna infatti animali vivi quali piccoli di uccelli, lombrichi, insetti, anfibi e rettili.

Una dieta alimentare particolarmente varia che consente al Capovaccaio di sopravvivere anche in ambienti a bassa densità di potenziali prede, anche se è stata dimostrata una predominanza delle caratteristiche del sito in cui costruire il nido – è importantissima per il Capovaccaio la presenza di pareti rocciose – rispetto ad altri fattori quali le caratteristiche del paesaggio. Per questo i nidi del Capovaccaio si trovano sempre su pareti rocciose, esposte a sud, che dominano vallate brulle, ampie e soleggiate.

Otto i fattori principali, individuati dai ricercatori, che hanno portato al declino della specie in questi ultimi decenni: la modificazione dell’habitat – con particolare riguardo all’urbanizzazione – la persecuzione diretta, il bracconaggio, la diminuzione delle risorse alimentari, l’inquinamento delle zone di svernamento e nidificazione e non ultimo il forte aumento della mortalità negli adulti. Infine il disturbo durante la fase di nidificazione, fino all’uso di bocconi avvelenati.

Rispetto alla riduzione dell’habitat, il Capovaccaio ha particolarmente sofferto la progressiva riduzione delle aree destinate al pascolo di bestiame brado – meno bestiame, meno carogne di cui nutrirsi – mentre attualmente l’attività più pericolosa per la popolazione residua appare rappresentata dal disturbo ai siti di nidificazione, comprese pratiche all’apparenza innocue quali fotografia, roccia, parapendio.