CINCIA MORA - Uccelli da proteggere

Vai ai contenuti principali
Uccelli da proteggere
 
Specie protette dalla Direttiva UccelliSpecie protette dalla Direttiva Uccelli
Specie particolarmente protette dalla Direttiva UccelliSpecie particolarmente protette dalla Direttiva Uccelli
 

Specie protette dalla Direttiva UccelliCINCIA MORA

NOME SCIENTIFICO: Parus ater
 

Quando la Cincia mora si sente minacciata, si trova in una situazione di pericolo o di socraeccitazione reagisce alzando le penne del capo, che appaiono così come una cresta. Assume così un atteggiamento intimidatorio per scoraggiare eventuali disturbatori.

Prospettive

La distribuzione e l’ecologia della specie sono sufficientemente note per il Nord Italia ma mancano dati di dinamica di popolazione e successo riproduttivo. Per gli ambienti forestali più idonei su Alpi, Prealpi e Appennini si devono considerare come valore favorevole di riferimento densità riproduttive di circa 5 coppie per 10 ettari con valori anche superiori in aree ottimali. Densità inferiori – fino a 2 coppie per 10 ettari – sono da ritenersi favorevoli nei boschi planiziali e collinari sufficientemente estesi.

L’elevata densità dei territori riproduttivi, registrata in numerose aree, delinea un quadro nazionale complessivamente stabile e localmente in aumento come diretta conseguenza di una riduzione del bracconaggio e della forestazione in atto su gran parte del Paese. Questi due fattori sembrano rappresentare gli elementi chiave che definiscono nell’insieme un quadro positivo per la specie.

Gli unici decrementi finora segnalati in Umbria e nel comune di Firenze, per quanto di difficile interpretazione, non destano particolare preoccupazione e pertanto si prospetta verosimilmente una situazione favorevole per i prossimi decenni.
Al momento si ravvisa la necessità di ottenere dati quantitativi più precisi da alcune aree campione dell’Italia meridionale per aggiornare le poche informazioni disponibili.

Per agevolare la Cincia mora si possono prevedere strategie selvicolturali volte al rilascio di piante che presentano cavità e marcescenti ma anche mantenere fessure in muretti a secco e in muri di baite isolate in contesti montani. In alternativa si possono mettere a disposizione cassette nido artificiali.