CINCIALLEGRA - Uccelli da proteggere

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Uccelli da proteggere
 
Specie protette dalla Direttiva UccelliSpecie protette dalla Direttiva Uccelli
Specie particolarmente protette dalla Direttiva UccelliSpecie particolarmente protette dalla Direttiva Uccelli
 

Specie protette dalla Direttiva UccelliCINCIALLEGRA

NOME SCIENTIFICO: Parus major
 

Elevata adattabilità e spiccata “voracità” sono tratti inconfondibili di questa specie, che si adatta tranquillamente anche a luoghi pesantemente trasformati e plasmati dalla mano dell’uomo, come i centri cittadini, dove frequenta giardini e viali alberati. Dall’aspetto leggero e gentile, si ciba prevalentemente di insetti, ma continua ad ucciderne anche quando è sazia, mostrando abitudini “predatorie” del tutto particolari. Nel periodo invernale può arrivare addirittura a snidare le api rinchiuse negli alveari e, se ne ha l’occasione, non esita ad uccidere i nidiacei di altre specie. Ma la Cinciallegra è anche un uccello “previdente”: quando il cibo abbonda, viene accantonato in speciali riserve per i giorni di magra…

Minacce

In ambito planiziale, le principali minacce per la specie sono costituite da disboscamento e taglio di vecchie piante. Devono quindi essere considerati utili alla conservazione della specie interventi di tutela di formazioni boschive mature, salvaguardando gli alberi di grandi dimensioni e marcescenti – in particolare vecchie querce e castagni da frutto – ma anche, in alcuni casi, la posa di nidi artificiali utilizzabili dalla specie per completare la fase riproduttiva.

I fattori che influenzano i parametri riproduttivi sono peraltro molteplici: per quanto concerne l’incidenza della predazione in Italia, vi sono evidenze di elevato impatto su uova, nidiacei e adulti; nell’Inghilterra meridionale, ad esempio, è stata riscontrata una predazione pari a circa un quarto delle nidiate (23.3%), mentre nelle aree di studio di Castelporziano, in Italia, il 12,3% delle covate sono state predate da serpenti.

Tra le altre cause di morte per i pulcini vi sono fattori meteoclimatici quali freddo o umidità eccessive. Il successo riproduttivo in aree urbane si mostra comunque basso e la sopravvivenza dei nidiacei è spesso compromessa dalla non sufficiente disponibilità di insetti di cui cibarsi.

In generale, il successo riproduttivo della specie in Italia è risultato particolarmente basso in presenza di condizioni climatiche avverse e addirittura nullo quando la riproduzione avviene in grandi cassette nido. In ambienti forestali a maggiore “naturalità” la Cinciallegra dispone di risorse più ricche e questo consente un tasso più elevato di sopravvivenza dei pulcini a parità di sforzo di foraggiamento.