CODIBUGNOLO - Uccelli da proteggere

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Uccelli da proteggere
 
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Specie protette dalla Direttiva UccelliCODIBUGNOLO

NOME SCIENTIFICO: Aegithalos caudatus
 

Ben riconoscibile per la sua lunghissima coda, il Codibugnolo è tutt’altro che una specie solitaria, sia verso i propri simili sia verso le altre specie: in inverno, infatti, essendo strettamente imparentato con le cince, lo si può vedere muoversi tra gli alberi in gruppi “misti”. Durante la stagione riproduttiva, invece, le coppie si aiutano l’un l’altra a costruire l’elaboratissimo nido e, se una coppia perde la propria nidiata, si reca immediatamente presso il nido dei ‘parenti’ per dare una mano nella cura dei loro pulcini…

Stato di salute

Il Codibugnolo si riproduce principalmente in aree a clima marittimo, temperato e continentale, con estensioni nelle zone boreali e mediterranee. Tendenzialmente sedentaria, la popolazione nidificante dell’Ue è stimata in 2.200.000-6.200.000 di coppie e corrisponde a circa la metà (44-52%) della popolazione continentale complessiva – stimata in 5.000.000-12.000.000 di coppie – e a una frazione compresa tra il 5 e il 24% della popolazione globale della specie.

In Europa, e in particolare nell’Unione europea, è risultata stabile nel periodo 1970-1990 e nel decennio 1990-2000, benché abbia mostrato segnali di declino in Francia e Turchia, dove si trovano popolazioni importanti. La popolazione nidificante italiana rappresenta il 4% della popolazione dell’Unione europea e il 3,5% della popolazione continentale complessiva. 

Ampiamente distribuito in tutta la penisola – ove frequenta ambienti montani ricchi di vegetazione – è assente in Sardegna, Puglia e Pianura Padana orientale, mentre lungo il versante adriatico la sua distribuzione è discontinua, sempre per l’assenza di boschi idonei. La sottospecie Aegithalos c. siculus, endemica in Sicilia, presenta caratteristiche peculiari e ben distinte dai conspecifici dell’Italia peninsulare, dunque riveste grande importanza dal punto di vista conservazionistico.

In Italia il Codibugnolo è nidificante, migratore regolare e svernante. La diffusione della specie sul territorio nazionale si riflette nell’ampia distribuzione delle località di cattura, diffuse soprattutto nella parte centro-settentrionale della penisola. I totali annuali hanno visto un costante incremento, dalle poche centinaia di catture dei primi anni ’80, al superamento regolare della soglia di 1.000 soggetti inanellati nel corso degli anni ’90, con un evidente picco proprio nell’ultimo anno di rilevazione.

La sottospecie Aegithalos c. siculus è inserita nella Lista rossa nazionale ed è valutata “a più basso rischio” a causa della sua estrema localizzazione. La specie non è cacciabile in Italia ai sensi della legislazione venatoria (157/92).