CODIROSSO SPAZZACAMINO - Uccelli da proteggere

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Specie particolarmente protette dalla Direttiva UccelliSpecie particolarmente protette dalla Direttiva Uccelli
 

Specie protette dalla Direttiva UccelliCODIROSSO SPAZZACAMINO

NOME SCIENTIFICO: Phoenicurus ochuros
 

Particolarmente intelligente, il Codirosso spazzacamino è una specie dalle mille risorse. Come suggerisce il nome, frequenta molto spesso i tetti, i camini e le antenne. Durante la notte, preferisce invece anfratti di muri o cavità rocciose. Quando non è in volo, è appollaiato su sporgenze di edifici o su altri posatoi, muovendo in modo caratteristico la coda. A terra procede a piccoli saltelli. A differenza del Codirosso comune, più difficilmente nidifica in pianura e nei centri abitati, mentre è più facile vederlo d’inverno, quando il Codirosso comune è in Africa…

Stato di salute

Nell’Unione europea la specie risulta classificata come sicura e il suo stato di salute è considerato favorevole anche a livello continentale. Il Codirosso spazzacamino non è stato incluso nella Lista Rossa Nazionale ma, ai sensi della legislazione venatoria italiana, risulta specie protetta e dunque non cacciabile. Infine non è stato redatto nessun Piano d’Azione Internazionale o Nazionale sulla specie.

Nel ventennio tra il 1970 e il 1990, così come nel decennio successivo, la popolazione nidificante nell’Unione europea si è mantenuta stabile con 2.600.000-5.900.000 coppie. A livello continentale le coppie nidificanti oscillano tra 4 milioni e 8.800.000. La popolazione dell’Europa meridionale è stanziale, mentre quella dei Paesi nordici è migratrice.

Anche la popolazione nidificante italiana è ritenuta stabile e si compone di circa 200mila-400mila coppie, pari al 65-67% della popolazione europea e al 5-24% della popolazione globale. La popolazione italiana totale costituisce invece il 5% di quella europea e il 7-8% di quella dell’Unione europea. La relativa stabilità è frutto di un trend non omogeneo: fenomeni di decremento locale sono infatti controbilanciati da un aumento della concentrazione della specie nelle aree urbane.

Quest’ultimo fenomeno è osservabile in diverse città italiane tra cui Udine, Torino, Varese e Forlì. In Toscana, inoltre, si è registrata un’espansione territoriale nell’area di Grosseto, mentre in Lombardia la popolazione rimane fluttuante con locali incrementi, soprattutto in corrispondenza dei centri urbani. Il numero di esemplari è in crescita anche in Sicilia, mentre si registra un calo nelle Foreste Casentinesi e nelle province di Forlì-Cesena e Ravenna.