CORVO IMPERIALE - Uccelli da proteggere

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Uccelli da proteggere
 
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Specie protette dalla Direttiva UccelliCORVO IMPERIALE

NOME SCIENTIFICO: Corvus corax
 

Secondo la simbologia tradizionale, quella del Corvo imperiale è la più nefasta tra le specie. Il piumaggio nero e il verso rauco sono i tratti che hanno contribuito a diffondere il mito di questo uccello come messaggero di sciagure al servizio di forze malvagie. Secondo la mitologia greca il Corvo imperiale, in origine bianco, era un servitore del dio Apollo. Punito per aver riferito cattive notizie alla divinità, venne condannato insieme a tutta la sua progenie ad avere penne scure come le tenebre. In realtà, il mistero che circonda questa specie è probabilmente dovuto alla sua indole riservata e prudente: predilige infatti la vita solitaria e gli ambienti aspri e inospitali. Celebre per la sua astuzia, è anche in grado di imitare una grande varietà di suoni, persino la voce umana.

Stato di salute

Il Corvo imperiale occupa un vasto areale che si estende tra Europa, Asia, Africa del nord, America settentrionale e centrale. In Europa la specie è distribuita soprattutto nelle regioni montane e costiere, mentre la popolazione è meno diffusa nelle regioni atlantiche dei Paesi centro-occidentali (come Francia e Inghilterra orientale, Paesi Bassi e Germania centro-occidentale). Verso nord il Corvo imperiale occupa anche le estreme regioni boreali ed è presente fino in Islanda.

In Italia nidifica sulle Alpi, in particolare sul Gran Paradiso e sulle Dolomiti, ma è diffuso anche nella zona centro-meridionale del Paese, lungo la dorsale appenninica e nelle isole maggiori, in prossimità di zone costiere e scogliere. Una distribuzione che conferma la predilezione del Corvo imperiale per gli ambienti montani e selvaggi, dalle grandi e fitte foreste alle pareti rocciose più impervie, anche a picco sul mare.

In Europa la popolazione nidificante è piuttosto consistente e si attesta intorno alle 450mila coppie. Un incremento notevole degli esemplari è stato registrato nel periodo 1970-1990, seguito poi da ulteriori aumenti nel decennio tra il 1990 e il 2000. Per questo il Corvo imperiale è considerato ad oggi come specie sicura con uno stato di conservazione favorevole in tutta l’Europa continentale.

In Italia la popolazione di Corvo imperiale è stimata tra le 3 e le 5mila coppie e costituisce circa lo 0.5% di quella complessiva europea. Oggetto di un andamento positivo negli ultimi decenni, soprattutto nella fascia prealpina, la specie è considerata a basso rischio. Sebbene non corra particolari pericoli, il Corvo imperiale è incluso nella Lista Rossa nazionale e figura tra le specie non cacciabili.