GRACCHIO CORALLINO - Uccelli da proteggere

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Specie protette dalla Direttiva UccelliSpecie protette dalla Direttiva Uccelli
Specie particolarmente protette dalla Direttiva UccelliSpecie particolarmente protette dalla Direttiva Uccelli
 

Specie particolarmente protette dalla Direttiva UccelliGRACCHIO CORALLINO

NOME SCIENTIFICO: Pyrrhocorax pyrrhocorax
 

Nero e splendente è il piumaggio, lunghe le zampe, di colore rossastro, così come il becco, aguzzo e leggermente incurvato verso il basso. La sua vita è spesso minacciata dai rapaci, mentre vari predatori terrestri fanno incetta di uova e pulcini. I grandi insetti, spesso raccolti con pazienza tra gli escrementi di bestiame al pascolo, sono le sue prede preferite ma – forse prendendo esempio dai  rapaci – questo grande corvo non disdegna a sua volta, per sfamarsi, uova o uccelli più piccoli, talvolta addirittura carogne…  

Prospettive

È oramai acclarato come l’intensificazione delle pratiche agricole unito all’abbandono dei pascoli di media collina abbia avuto effetti fortemente deleteri su questa specie. Il sostegno a pratiche agricole tradizionali, con rotazione dei coltivi – in particolare l’utilizzo di aree a maggese sfruttato per il pascolo del bestiame – rappresenta un’ovvia per quanto importante indicazione di conservazione. Allo stesso modo, la specie può essere favorita dalla creazione di margini erbosi nei pressi dei coltivi e delle strade sterrate, mentre limitazioni all’uso di pesticidi appaiono importanti per recuperare, presso i siti più importanti di presenza, una buona disponibilità di prede.

Sulla base delle informazioni note sull’ecologia riproduttiva del Gracchio corallino, è probabile che la persistenza della specie in Italia dipenda fortemente dal mantenimento – e dal locale incremento – di aree a pascolo e di altre porzioni di prateria ad erba bassa, soprattutto nei dintorni dei siti riproduttivi conosciuti o potenzialmente idonei. Tali siti di solito si trovano nelle vicinanze di pareti rocciose, con anfratti e cavità nelle quali la specie costruisce il nido, e questi stessi siti andrebbero in ogni modo preservati da un eccessivo disturbo da parte dell’uomo.

In termini di Valore di Riferimento Favorevole (FRV) si possono indicare quattro popolazioni principali di Gracchio corallino, una alpina occidentale, una appenninica – anche se divisa a sua volta in nuclei parzialmente isolati fra loro – una siciliana e una sarda. Le popolazioni isolane risultano le meno conosciute, e molto probabilmente a forte rischio di estinzione. Considerando valori medi di mortalità e produttività si otterrebbe qui una Minima Popolazione Vitale pari a 2.500 individui, circa 1.000 coppie. Inutile rilevare come entrambe le popolazioni siano oggi ampiamente al di sotto di tale valore.

Ancora più critico, se possibile, è lo scenario alpino. Qui risulta praticamente impossibile ottenere popolazione vitali a lungo termine, a meno di prevedere una MVP superiore a 25mila individui, circa 8mila coppie, più della popolazione nazionale della specie e molto di più di quella attualmente presente sulle Alpi. Relativamente migliore è la situazione appenninica, per cui si propone analoga MVP da considerarsi quale Valore di Riferimento Favorevole per la specie. Qui a complicare le cose interviene l’isolamento e la frammentazione delle popolazioni, il che le rende particolarmente vulnerabili anche a singoli eventi sfavorevoli.