GRU - Uccelli da proteggere

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Uccelli da proteggere
 
Specie protette dalla Direttiva UccelliSpecie protette dalla Direttiva Uccelli
Specie particolarmente protette dalla Direttiva UccelliSpecie particolarmente protette dalla Direttiva Uccelli
 

Specie particolarmente protette dalla Direttiva UccelliGRU

NOME SCIENTIFICO: Gru grus
 
Semaforo N.C.

Per dimension, simile alla Cicogna e all’Airone cenerino, la Gru è il simbolo dell’eleganza. Come tale, si mostra per le sue dimensioni imponenti, per il lucente piumaggio cenerino, per la buffa coda su cui campeggia un ciuffo di piume più scure. Grande “volatore”, dalla postura inconfondibile, la si può osservare in primavera mentre raggiunge l’Italia. Si narra che nidificasse regolarmente in Veneto, fino a metà dell’Ottocento. Ora non più: per la Gru l’Italia è quasi esclusivamente un luogo di passaggio, tramite il quale raggiungere i lontani quartieri africani di svernamento…

Stato di salute

Rara e minacciata in tutta Europa, la Gru ha conosciuto un marcato declino già a partire dal Medioevo, soprattutto in Europa occidentale e meridionale, dovuto soprattutto alla bonifica delle zone umide. Un declino che, in pratica, non si è arrestato fino all’inizio degli anni Novanta, quando la specie ha mostrato incoraggianti segni di incremento senza comunque raggiungere i livelli di abbondanza precedenti il 1970.

Una situazione parzialmente confortante che però riguarda solo l’area comunitaria, mentre a livello continentale la specie mostra tuttora evidenti segni di sofferenza. Attualmente, la popolazione censita entro i confini dell’Unione Europea varia tra le 46 e le 61mila coppie, una frazione maggioritaria rispetto alla popolazione continentale complessiva, che non supera le 92mila coppie anche in base alle stime più favorevoli.

Stabile – o in moderato incremento – la popolazione svernante, stimata in 97mila individui nell’Unione Europea e pari alla quasi totalità della popolazione svernante a livello continentale. In Italia, i siti censiti in cui la Gru compare regolarmente come svernante vanno dalla Sardegna occidentale alla media costa tirrenica, mentre altri individui sono stati osservati in Sicilia.

Quasi triplicati nella seconda metà degli anni Novanta, gli individui svernanti non hanno comunque mai superato le 100 unità, pur essendo il trend di popolazione poco conosciuto e le stesse presenze alquanto irregolari e localizzate. I siti di presenza principale, in cui la specie è stata avvistata con una certa regolarità, sono quelli di Oristano-Sinis, il Biviere di Lentini e la Maremma Grossetana.

Va rilevato come le abitudini ecologiche della specie rendano estremamente difficoltoso effettuare censimenti accurati, visto che durante il giorno la Gru si spinge fino alle aree agricole, in cerca di cibo, utilizzando le aree umide solo come dormitorio. Questo potrebbe causare una sottostima del contingente svernante, posto che si tratta comunque di una specie poco frequente e pari a una frazione infinitesimale della popolazione svernante nell’Unione europea.