LUÌ BIANCO - Uccelli da proteggere

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Uccelli da proteggere
 
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Specie protette dalla Direttiva UccelliLUÌ BIANCO

NOME SCIENTIFICO: Phylloscopus bonelli
 

Dall’inconfondibile stria bianca sopra gli occhi, il Luì bianco è una specie schiva e diffidente. Deve il proprio nome al canto, un trillo prolungato e monotono che si fa più vario in caso di pericolo o quando viene usato come mezzo di “contatto” con altri simili. Tipica è l’abitudine di costruire il nido sul terreno, solitamente vicino ad alberi o, meglio, cespugli. Grande migratore – di solito lo si avvista alle nostre latitudini tra i mesi di aprile e maggio – è prevalentemente insettivoro, ma non disdegna integrare la propria dieta con piccoli frutti selvatici, soprattutto al di fuori del periodo riproduttivo…

Minacce

Lo stato di conservazione della specie in Europa si presenta quasi ovunque inadeguato. A ciò si aggiunge la non sufficiente conoscenza dell’ecologia della specie e delle principali dinamiche di popolazione. 

In linea generale, va rilevato come l’evoluzione di cedui e boschi radi verso consorzi forestali più maturi e più fitti – conseguenza anche dell’abbandono delle tradizionali attività agro-silvo-pastorali – abbia comportato un peggioramento della qualità degli ambienti idonei ad ospitare la specie. Interventi di diradamento dello strato arboreo – effettuati senza compromettere gli arbusti del sottobosco e lo strato erbaceo – potrebbero risultare molto utili per la specie.

Il successo riproduttivo del Luì bianco è inoltre minacciato dalla predazione da parte di mammiferi e altri uccelli. Elevata è anche la mortalità causata da molluschi gasteropodi del genere Arion – particolarmente impattante durante annate umide – mentre non mancano fallimenti delle covate causati dal disturbo antropico. I pochi dati disponibili sul successo riproduttivo vedono comunque la situazione italiana migliore di quella europea, con una media di 3,6-4 giovani involati per coppia contro i 2,57 registrati ad esempio in Francia.