MARZAIOLA - Uccelli da proteggere

Vai ai contenuti principali
Uccelli da proteggere
 
Specie protette dalla Direttiva UccelliSpecie protette dalla Direttiva Uccelli
Specie particolarmente protette dalla Direttiva UccelliSpecie particolarmente protette dalla Direttiva Uccelli
 

Specie protette dalla Direttiva UccelliMARZAIOLA

NOME SCIENTIFICO: Anas querquedula
 

Un nome di ispirazione primaverile per l’Aanas querquedula, anatide dal colore perlaceo che arriva in Italia proprio nel mese di marzo, compiendo una caratteristica rotta di migrazione circolare: è infatti in primavera che risale sorvolando dapprima il Sahara e successivamente il Mediterraneo centrale, i Balcani e l’Italia – dove nidifica soprattutto in Pianura Padana – fino all’Europa orientale: acquattata in acque poco profonde e spesso a ridosso della vegetazione palustre, la si può osservare mentre spicca il volo, verticale e repentino, uno dei caratteri distintivi di questa specie insieme allo “specchio alare”…

Prospettive

La mancanza di dati attendibili su trend demografici e riproduttivi impedisce il calcolo, su basi scientificamente fondate, di un Valore di Riferimento Favorevole (FRV) per la popolazione padano-adriatica, l’unica presente da un lasso di tempo sufficiente da permettere in linea teorica la sua formulazione.

La Marzaiola è infatti ancora poco studiata in Italia, a causa della scarsità di coppie nidificanti ma anche delle abitudini schive della specie, in modo particolare durante la riproduzione. In Lombardia, la conservazione della specie appare legata al mantenimento delle residue fasce incolte a ridosso dei fiumi e delle zone umide.

Favorire condizioni idonee alla nidificazione della specie nelle aree maggiormente frequentate da individui nel periodo riproduttivo, in modo da permettere l’affermarsi di popolazioni significative, rappresenta molto probabilmente la principale azione di conservazione da mettere in atto per sostenere la persistenza della specie nel medio periodo. Essenziale, del pari, è mantenere in buone condizioni i principali siti di sosta.

Ulteriori interventi sarebbero necessari sul fronte della limitazione dell’attività venatoria, che andrebbe esclusa in tutta l’Unione europea non solo durante l’intero periodo riproduttivo – compresa la fase di dipendenza dei pulcini – ma anche durante le fasi di migrazione da e per i quartieri di svernamento.