MARZAIOLA - Uccelli da proteggere

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Uccelli da proteggere
 
Specie protette dalla Direttiva UccelliSpecie protette dalla Direttiva Uccelli
Specie particolarmente protette dalla Direttiva UccelliSpecie particolarmente protette dalla Direttiva Uccelli
 

Specie protette dalla Direttiva UccelliMARZAIOLA

NOME SCIENTIFICO: Anas querquedula
 

Un nome di ispirazione primaverile per l’Aanas querquedula, anatide dal colore perlaceo che arriva in Italia proprio nel mese di marzo, compiendo una caratteristica rotta di migrazione circolare: è infatti in primavera che risale sorvolando dapprima il Sahara e successivamente il Mediterraneo centrale, i Balcani e l’Italia – dove nidifica soprattutto in Pianura Padana – fino all’Europa orientale: acquattata in acque poco profonde e spesso a ridosso della vegetazione palustre, la si può osservare mentre spicca il volo, verticale e repentino, uno dei caratteri distintivi di questa specie insieme allo “specchio alare”…

Stato di salute

La Marzaiola gode di uno stato di salute sfavorevole a livello globale. Anche lo stato di conservazione della popolazione nidificante in Italia risulta cattivo. Nonostante sia diffusa su buona parte della nostra penisola, infatti, la popolazione di Marzaiola presenta un numero esiguo sia di individui, sia di coppie nidificanti.

Attualmente, si stima che nei territori dell’Unione europea siano presenti tra le 14mila e le 23mila coppie della specie, in largo declino tra il 1970 e il 2000. La popolazione italiana, attualmente valutata tra le 350 e le 500 coppie, rappresenta circa il 2,5% della popolazione nidificante totale in Unione europea, in calo tra 1990 e 2000. Il 4% della popolazione continentale della specie e una frazione inferiore al 5% di quella globale nidificano all’interno dei confini dell’Europa a 27.

La Marzaiola è inserita negli Allegati II/1 e III/2 della Direttiva Uccelli ed è considerata specie vulnerabile nella Lista Rossa Nazionale. Sul territorio italiano, la maggioranza delle coppie nidificanti si trovano in Pianura Padana, dove il territorio umido e acquitrinoso si adatta bene alle esigenze ecologiche della specie. In Emilia-Romagna, nel 1981, sono state censite dalle 80 alle 130 coppie. Tra 1994 e 1996, ne sono state stimate tra le 25 e le 300, con il massimo di presenza registrato nelle province di Bologna e Ferrara.

Se pure in numero esiguo, anche in altre regioni si ritrovano coppie nidificanti: le riproduzioni si mantengono regolari anche nella Laguna Veneta, mentre sono più saltuarie nei territori del Delta del Po, nel Bresciano, nel Pavese, in Toscana, Umbria, Puglia e Sardegna. Il trend delle popolazioni è variabile, tra incrementi e decrementi a livello locale: sono stimate popolazioni inferiori a 50 coppie in Piemonte, Lombardia, Friuli-Venezia Giulia e Toscana, tra le 50 e le 100 coppie in Veneto.

Gli anni ’80 hanno visto la presenza di circa 50 coppie in Lombardia, che hanno successivamente subito un decremento e presentano tuttora un trend negativo. Nello stesso decennio, in Sicilia si sono verificate nidificazioni irregolari, con un massimo di 5 coppie a Lentini tra 1991 e 1994, e dalle 2 alle 16 coppie presso il Biviere di Gela tra il 1984 e il 1989. All’inizio degli anni ’90, in Piemonte si segnalavano dalle 30 alle 40 coppie. In Sardegna, tra 1985 e 1993 erano stimate non più di 15 coppie.